Famiglia
Ciad: incriminati gli europei per presunto traffico di minori
I responsabili dell'ong "L'Arche de Noé", tre giornalisti francesi e sette spagnoli accusati rischiano i lavori forzati. Parigi in grave imbarazzo
di Redazione
La procura del Ciad ha accusato formalmente nove cittadini francesi di “rapimento” e “truffa” nella vicenda dei 103 presunti orfani che l’associazione Arche de Zoe’ voleva portare in Francia. I sette membri spagnoli dell’equipaggio dell’aereo sono stati incriminati per complicita’, mentre s’ignora se siano state formalizzate accuse contro i due cittadini del Ciad arrestati. Se condannati, i 16 europei rischiano una condanna ai lavori forzati. La vicenda e’ scoppiata giovedi’ quando le autorita’ del Ciad hanno arrestato gli europei che si apprestavano a partire per la Francia dall’aeroporto di Abeche, vicino al confine sudanese, assieme a 103 bambini, descritti come orfani del Darfur. L’associazione Arche de Zoe’ ha negato che i bambini dovessero essere adottati, affermando che sarebbero stati affidati a famiglie francesi per motivi umanitari. Ma un’indagine, alla quale hanno partecipato anche esponenti dell’Onu, ha rilevato che nessuno dei minori e’ ferito, che alcuni sono cittadini del Ciad e che potrebbero anche non essere orfani.
Il presidente francese Nicolas Sarkozy si e’ pubblicamente dissociato dall’operazione, affermando durante il week end che si e’ trattato di un’operazione “illegale e inaccettabile”, mentre l’ambasciatore francese a N’Djamena Bruno Foucher ha affermato che i francesi implicati “risponderanno dei loro atti nel Ciad”. Sarkozy ha parlato domenica al telefono con l’omologo del Ciad Idriss Deby, il quale ha assicurato che l’affare non avra’ effetti sul previsto dispiegamento a novembre di 3mila soldati europei, per la meta’ francesi, nel Ciad orientale e nel nord della Repubblica Centrafricana per protegegre i campi dei profughi del Darfur.
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