Non profit
Fondazioni: Palenzona, “vero motore di sviluppo per il Paese”
L'intervento del vicepresidente di UniCredit
di Redazione
Fondazioni bancarie sono un’opportunita’ per il sistema Paese e laddove lo Stato e’ in difficolta’, devono essere considerate soggetti di riferimento per sostenere lo sviluppo. E’ quanto e’ emerso dalla tavola rotonda promossa dall’associazione delle Fondazioni delle Casse di Risparmio piemontesi cui hanno partecipato il vicepresidente di Unicredit, Fabrizio Palenzona, il vicepresidente di Forza Italia, Giulio Tremonti, il presidente di Astrid, Franco Bassanini e il presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky.
‘Le Fondazioni – ha spiegato il vicepresidente di Unicredit – hanno sempre agito nel rispetto dei ruoli e a sostegno dello sviluppo e sono l’unico investitore istituzionale veramente presente, per questo, dato che sono una grande opportunita’, e’ bene usarle in maniera positiva e collaborativa per sostenere le iniziative strategiche del Paese”. Una riflessione almeno in parte condivisa dal vice presidente di Forza Italia per il quale se ”non e’ corretto che le Fondazioni si mettano a fare scalate di banca o di borsa” e’ altresi’ vero che ”il futuro delle nostre societa’ dipende dalla permanenza della struttura pubblica, ma anche dall’affiancamento di strutture quali le organizzazioni no profit e di volontariato, ma anche dalle fondazioni se queste continuano a fare il loro mestiere”. Ma alle Fondazioni spetta anche il merito di aver accompagnato ”la straordinaria ristrutturazione del sistema creditizio”, come ha spiegato Bassanini, secondo cui se ”il sistema bancario non ha fatto la fine della chimica, lo si deve alle fondazioni che hanno accettato di ridurre le proprie partecipazioni mantenendo un ruolo di investitori di lungo periodo”, impedendo alle banche ”di diventare prede di scorrerie di investitori che prestano attenzione solo al capital gain e non ai piani industriali”.
E della necessita’ di un nuovo ruolo per le Fondazioni e’ convinto anche il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, per il quale ”la sola politica delle erogazioni, necessaria specie nelle realta’ minori, e’ una strategia insufficiente. Occorre, dunque, passare ad una fase di compartecipazione , cioe’ fare in modo che si realizzi una struttura comune con gli enti locali per finalizzare gli investimenti in modo che le risorse siano impuiegate nella cogestione strategica sia dei servizi sia delle politiche di sviluppo”. Un’opinione fatta sua dal presidente della Fondazione Crt, Andrea Comba che ha evidenziato come ”oggi nodo importante per le Fondazioni sia il rinnovamento dei rapporti con gli enti locali: a causa della difficile situazione delle finanza locale, spesso le Fondazioni vengono chiamate a sostenere il finanziamento di iniziative cui i Comuni non riescono piu’ a far fronte e in questo quadro stiamo lavorando per identificare modalita’ di interazioni piu’ efficaci”.
L’incontro e’ stato anche l’occasione per il segretario della Fondazione Crt, Angelo Miglietta, di illustrare il Quarto rapporto sulle attivita’ delle Fondazioni bancarie in Piemonte dal quale emerge che nel 2006 questi enti hanno distribuito erogazioni per oltre 211 mln di euro, circa il 35% in piu’ rispetto al 2005. I settori maggiormente beneficiati sono quello dell’arte e dell’istruzione, seguiti da assistenza, promozione del territorio, ricerca, sanita’.
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