Sostenibilità

Spagna: Ministro difesa “volevamo bombardare la Prestige”

Lo ha detto il ministro della Difesa spagnolo Federico Rillo in un'intervista a Tele 5

di Redazione

Il governo spagnolo aveva preso in considerazione l’ipotesi di ”bombardare la petroliera liberiana Prestige con caccia F-18 per fare bruciare il carico di gasolio a bordo”. Lo ha detto il ministro della Difesa spagnolo Federico Rillo in un’intervista a Tele 5. L’opzione bombardamento fu esclusa dopo ”un’attenta valutazione fatta da un comitato di specialisti” che decise per l’allontanamento della nave dalla costa. Ma Hans Van Rooy, l’amministratore delegato della ”Smit Salvage”, societa’ olandese incaricata dall’armatore della petroliera di prestare i necessari soccorsi e rimorchiare la nave al di fuori delle acque territoriali spagnole, come richiesto da Madrid, ha dichiarato che il cargo non avrebbe dovuto essere spostato in alto mare. Il Portogallo ieri aveva avanzato al governo spagnolo le stesse obiezioni. ”Se avessimo bombardato, avremmo provocato un incendio le cui dimensioni erano tali da renderne praticamente impossibile il controllo, data la quantita’ di combustibile presente nella nave”, ha spiegato il ministro. Finora si sono disperse in mare lungo la ”costa della morte”, in Galizia, circa 10mila tonnellate di combustibile. La situazione e’ aggravata dalle condizioni meterologiche: il vento spira in queste ore in direzione della costa galiziana alla velocita’ di 100 km all’ora. Se cambiasse direzione, la macchia si sposterebbe verso la costa portoghese. Il premier spagnolo Jose Maria Aznar ha promesso di fare tutto il possibile accertare le responsabilita’ del disastro ecologico. ”Il danno strutturale dello scafo non e’ certamente migliorato dopo cinque giorni di rimorchio in condizioni di tempesta”, ha spiegato l’amministratore delegato della ”Smit”. ”Avremmo svolto meglio il nostro lavoro in un’area attrezzata, il danno non sarebbe aumentato ed avremmo potuto controllare meglio l’imbarcazione”. Poi van Roy ha accusato il governo spagnolo: ”Non sono state esaminate adeguatamente le condizioni dello scafo, le necessarie misure di sicurezza e le alternative, perche’ il confronto si e’ svolto solo a livello politico non con dei tecnici, come avremmo desiderato” Per quanto riguarda il destino del combustibile finito a 3,5 km di profondita’ del mare, le opinioni sono discordi. Alcuni esperti sostengono che grazie alle basse temperature delle acque degli abissi il gasolio potrebbe solidificarsi e restare sepolto per sempre. I piu’ scettici invece ritengono che la pressione esercitata dall’acqua sulle paratie della nave provochera’ la loro rottura e la fuoriuscita del combustibile fino alla superficie. Nel frattempo una flotta di navi europee sta tentando di contenere e ripulire dal gasolio duecento chilometri di costa spagnola, ma la velocita’ a cui spira il vento rende difficilissima l’operazione. Secondo Madrid, la pulizia della linea costiera costera’ almeno 100milioni di euro e durera’ diversi anni. Il governo, intanto, si e’ impegnato a far entrare in vigore a livello europeo prima dei previsti 13 anni il divieto di ingresso alle navi cisterna sprovviste di doppio scafo. ”Disastri come quello del Prestige rivelano l’impotenza delle autorita’ europee e sollevano dubbi su chi difenda gli interessi pubblici quando entrano in gioco anche quelli privati”, si legge oggi sul quotidiano ”El Pais”. Le autorita’ spagnole hanno bloccato le attivita’ di pesca lungo 100 chilometri di costa da Roncudi a Capo Torinan ed hanno garantito ai pescatori compensazioni finanziarie. Finora dal cargo e’ fuoriuscito solo il 25 pc delle oltre 75mila tonnellate di gasolio.


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