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Scuola: Tar Lazio, se disabile grave non più di uno per classe

Quando in una classe è iscritto un ragazzo con handicap grave non è possibile ammettere altri alunni diversamente abili.

di Redazione

Quando in una classe è iscritto un ragazzo con handicap grave non è possibile ammettere altri alunni diversamente abili; e in ogni caso ogni alunno diversamente abile ha diritto ad essere affiancato da un assistente educativo per supportarlo sia nell’apprendimento che nell’assistenza igienica. E’ questo il giudizio espresso dal Tar del Lazio che ha accolto il ricorso dei genitori di un alunno portatore di handicap contro il ministero della Pubblica Istruzione e contro la scuola primaria statale che aveva inserito il bambino in una classe formata da ventidue alunni tra cui un altro alunno con handicap. Secondo il Tribunale regionale “la gravità della condizione del figlio dei ricorrenti – si legge nella sentenza n. 9926/2007 emessa dalla sezione III quater – era, da sola, tale da non tollerare altre presenze nell’ambito del gruppo, e comunque si rileva come in base alla descrizione della situazione, anche le condizioni riferite dalla scuola dell’altro bambino non sembravano assumere il carattere della lievità (“immaturità globale dei prerequisiti” per l’apprendimento “in un’organizzazione borderline”)”. Nella sentenza si rileva inoltre “che la classe era formata da 22 alunni, per cui era stato anche violato il secondo periodo del ricordato secondo comma dell’art. 10 del D.M. 3 giugno 1999 n. 141 per cui “Le classi iniziali che ospitano più di un alunno in situazioni di handicap sono costituite con non più di venti iscritti; per le classi intermedie il rispetto di tale limite deve essere rapportato all’esigenza di garantire la continuità didattica nelle stesse classi”.


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