Non profit

5 per mille 2008, i gialli non finiscono mai

Tutto risolto, o l'ennesima beffa?

di Gabriella Meroni

È ancora mistero fitto sulla vera sorte del 5 per mille nella Finanziaria 2008. Dopo aver festeggiato solo ieri il reinserimento della norma (che in un primo tempo era stata “dimenticata” per la seconda volta) nel testo della legge di bilancio per il prossimo anno, oggi è scoppiato il “giallo” dello stanziamento. Pare infatti che a corredo del 5 per mille, reintrodotto – questo pare certo – con un emendamento governativo a firma del ministro Paolo Ferrero, siano stati stanziati appena 100 milioni di euro. Se fosse così, sarebbe davvero una beffa, poiché si tratta di una cifra irrisoria rispetto al probabile gettito della misura: solo nel 2006 sono stati raccolti con il 5 per mille ben 345 milioni. Non solo: sarebbe una beffa anche per quanti nel terzo settore – e anche al di fuori di esso – si sono mobilitati per alzare il tetto che era stato posto alla misura nel 2007 (si vedano le 10mila firme su www.alziamoiltetto.it), 250 milioni di euro portati a 400 proprio da questa stessa Finanziaria (art. 84 della bozza approvata in Consiglio dei Ministri a fine settembre).
Ma perché usiamo il condizionale? Perché a oggi, 19 ottobre, gli emendamenti presentati dal governo alla Finanziaria non sono ancora stati resi pubblici, quindi non sono consultabili. I pochi che ne sono a conoscenza (voci? documenti addocchiati?) sono però infuriati: parliamo dei senatori Luigi Bobba e Francesco Ferrante, autori di un altro emendamento sul 5 per mille (questo sì senza tetto), che oggi hanno diffuso in proposito un durissimo comunicato: «L’emendamento del governo sul 5 per mille è una presa in giro e non lo voteremo», scrivono. «Il governo appena una settimana fa aveva assicurato la reintroduzione della misura. Adesso si presenta in Senato con un emendamento alla Finanziaria per il 2008 che prevede la reintroduzione della norma ma con un tetto di spesa di 100 milioni di euro. Riduce così il 5 per mille a un misero un per mille e prende in giro non solo le associazioni di volontariato, di promozione sociale e la ricerca, ma anche quel 70 per cento di contribuenti convinto di destinare molto di più a soggetti che, in vari campi, operano per la coesione sociale”. «Chiediamo al governo di ritirare immediatamente il suo emendamento-farsa», proseguono, «e di accogliere la proposta presentata da oltre 60 senatori dell’Unione che reintroduce seriamente il 5 per mille, senza alcuna previsione di tetto, e che dispone l’emanazione di un Decreto da parte del Presidente del Consiglio di concerto con il Ministro dell’economia entro febbraio 2008 per definire le modalità di richiesta e di assegnazione delle risorse, le liste dei soggetti destinatari e i tempi entro i quali devono essere svolte tutte le procedure». Nessun commento invece dall’ufficio del portavoce del ministro Paolo Ferrero: «Non possiamo né confermare né smentire le indiscrezioni», hanno dichiarato a Vita.it, «visto che non abbiamo letto il testo dell’emendamento». Per avere lumi tocccherà aspettare lunedì, quando gli emendamenti approderanno fisicamente alla Commissione Bilancio del Senato per essere esaminati.


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