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Nobel per la pace: cos’è l’Ipcc
Ancora un nobel per la pace legato a temi ambientali dopo quello conferito nel 2005 alla kenyana Maathai.
Un altro nobel per la pace all’insegna della tutela dell’ambiente, dopo quello conferito nel 2005 alla kenyana Wangari Maathai, fondatrice del Green Belt Movement. Il premio di oggi è andato all’ex vice-presidente Usa Al Gore e all’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), l’agenzia Onu per il cambiamento climatico, per “i loro sforzi per costruire e diffondere maggiore conoscenza sui cambiamenti climatici provocati dall’uomo e per porre le fondamenta per le misure necessarie per contrastare tale cambiamento”, si legge sul sito dell’organizzazione del Nobel.
Ma cos’è l’Ipcc?
L’Intergovernmental Panel on Climate Change (comitato intergovernativo sul mutamento climatico, IPCC) è il comitato scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, la World Meteorological Organization (WMO) e l’United Nations Environment Programme (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale. I rapporti periodici diffusi dall’IPCC sono alla base di accordi mondiali quali la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e il Protocollo di Kyoto che la attua.
Il 2007 è l’anno della diffusione del quarto rapporto di valutazione IPCC (il precedente rapporto venne diffuso nel 2001). Il rapporto è diviso in tre parti che rispecchiano le attività di tre distinti gruppi di lavoro. La prima parte del rapporto riassume le cognizioni scientifiche attuali sul clima e sulla sua evoluzione dovuta all’impatto umano ed è stata presentata al pubblico a Parigi il 6 febbraio 2007. La seconda parte riassume le conoscenze sugli impatti del cambiamento climatico ed è stata presentata a Bruxelles in aprile mentre la terza che presenta le possibili strategie di mitigazione e adattamento è stata presentata a Bangkok il 4 maggio.
Dopo le tappe di Parigi, Bruxelles e Bangkok, le conclusioni dei lavori degli esperti Onu sull’emergenza clima nel 2007 verranno adottate a Valencia dal 12 al 17 novembre. In Spagna verra’ infatti presentata la sintesi finale del IV Rapporto dell’Ipcc (Intergovernmental Panel on climate change), alla base del dibattito per la Conferenza mondiale sul clima dell’Onu prevista dal 3 al 14 dicembre a Bali.
Il compito della 27/a sessione plenaria degli esperti Onu a Valencia sara’ definire il rapporto che riassume gli altri tre adottati nel 2007: da quello di Parigi, dove si e’ trattato delle basi scientifiche dei cambiamenti climatici (osservazioni strumentali, osservazioni indirette e proiezioni climatiche con modelli e scenari) a quello di Bruxelles, che si e’ occupato di vulnerabilita’ dei sistemi naturali ed umani, degli impatti dei cambiamenti climatici e opzioni di adattamento; fino a Bangkok, sul tema della mitigazione, cioe’ i diversi scenari di riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. La sintesi non promette di fornire nessuna ricetta precisa, ma semplicemente di costituire un riassunto leggibile del lavoro degli scienziati delle Nazioni Unite sulla questione.
Si tratta di un’operazione di comunicazione, in vista di quello che sara’ invece l’appuntamento clou dal punto di vista politico, cioe’ Bali. Qui oltre 180 Paesi sono chiamati a decidere sul dopo-Kyoto e gettare le premesse di un mandato entro il 2008-2009 per un nuovo Protocollo salva-clima. Le due settimane della conferenza includono le sessioni della Conferenza delle Parti della Convenzione quadro sui mutamenti climatici (Unfccc) e dei suoi organi sussidiari, oltre alla riunione delle Parti del Protocollo di Kyoto. E qui il momento decisivo sara’ il vertice dei rappresentanti politici dei governi nella settimana conclusiva della Conferenza.
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