Volontariato

Reso pubblico l’archivio dei pedofili dell’Interpol

Positiva la replica di don Di Noto

di Sara De Carli

È positivo mostrare i volti dei pedofili, dice don Di Noto. Ed è anche ora di aprire l’archivio dell’Interpol.
Don Fortunato Di Noto, il sacerdote antipedofilia fondatore di Meter, plaude alla scelta dell’Interpol di rendere pubblico il volto di un noto pedofilo online.”E’ di fondamentale importanza rendere pubblici il viso di questi soggetti che sono stati ritratti durante gli stupri continuativi su bambini in tutto il mondo”. Dal 2006 ad oggi, Meter ha segnalato alla Polizia Postale circa 12 soggetti (tra cui 4 donne) ritratti a viso aperto mentre compiono abusi su minori e la stessa Polizia postale ha segnalato il tutto all’Interpol.

Al dubbio di una gogna mediatica, don Di Noto replica così: “Nessuno può venirci a dire che è violazione di privacy quando di fatto milioni di utenti possono vederli già online”. Anche se “tutto deve essere autorizzato dalle forze dell’ordine e dalle autorità giudiziarie. Non siamo e non dobbiamo essere nel far west”, ricorda don Fortunato, anche se “è pur vero che individuare questi soggetti significa stroncare violenza sui bambini”.

Ma non finisce qui: per don Di Noto “dobbiamo sollecitare, con le dovute cautele, che il data base dell’interpol con i volti dei bambini (circa 500.000) estrapolati dai sequestri del materiale pedopornografico siano resi maggiormente utilizzabili dalla parti offese, dai magistrati, e se necessario rendere pubbliche alcune foto di bambini in pericolo”, conclude.


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