Politica

Veltroni: in esclusiva sul Terzo settore

Il 5 per mille? Sia senza tetto. La deducibilità delle spese sociali? In un Paese che ha previsto deducibilità per palestre, decoder e veterinario... In esclusiva su VITA in edicola da sabato!

di Riccardo Bonacina

Ecco un ampio stralcio dell?intervista. Vita: Nel suo primo discorso da premier Gordon Brown ha detto: ?La mia idea della società inglese è questa: non l?individuo isolato che basta a se stesso, ma l?individuo con un forte senso dell?appartenenza (famiglia, scuola, vicinato, comunità nazionale)?. E? d?accordo una visione di società come quella espressa da Brown? Veltroni: Sono assolutamente d?accordo con la sua visione che sottolinea come occorra uscire dall?epoca dell?individualismo per accettare la dimensione comunitaria (famiglia, vicinato, città, nazione) come ?la? nuova sfida, una sfida per riallacciare legami tra gli individui e tra individui diversi, una sfida senza la quale la nostra società rischia di andare in frantumi l?uno contro l?altro armati. Tutta la mia esperienza di Sindaco di una città come Roma ha d?altra parte dimostrato, credo, come oggi sia necessario accettare questa sfida (ricordo l?esperienza delle feste di vicinato che proprio a Roma abbiamo promosso). Che il ?fare società? sia oggi la più grande, necessaria e importante opera pubblica mi pare un?evidenza per chi non voglia accettare la sconfitta di fronte alle complessità dell?epoca in cui viviamo, un?epoca che ha rimescolato tutto, dalla composizione sociale ai modi del lavoro e della produzione. E? vero che la politica nel nostro Paese sembra non aver ancora capito l?importanza di questa sfida, anzi sembra che faccia di tutto per ?slegare? la società, la sua rappresentazione e aumentare il conflitto tra interessi diversi. E? una vera emergenza, perché se non si coglie la portata di questa sfida standosene rintanati e protetti nei propri privilegi nello schema del bipolarismo ?contro?, la politica rischia di essere travolta proprio da quegli egoismi che ha solleticato in questi anni spendendo sul mercato del consenso politico i bisogni di questa o quella parte di società, e spesso gli stessi desideri individuali.
Vita: In Italia la politica continua a guardare il Terzo settore solo in funzione di supplenza alle carenze dello Stato e non come ad una soggettività plurale, come a risorsa indispensabile di creatività e innovatività per mettere mano ad una indispensabile riforma del vecchio Welfare state. L?orizzonte è quello del Welfare Community ma questo sarà impossibile da inaugurare se le politiche sociali, come è stato nell?ultima Finanziaria, continuano a concepirsi in termini di Fondi statali che vengono poi distribuiti (direttamente o attraverso i trasferimenti alle Regioni) tardi e male. Bisogna cambiare, occorre un più di sussidiarietà restituendo quote di sovranità ai cittadini. Ad esempio rendendo deducibili le spese sanitarie e sociali dei cittadini.VITA Magazine in edicola da sabato
Scusate il casino
Veltroni: Quello che denunciate è vero, a volte pare addirittura che lo scontro tra i due diversi schieramenti si limiti ad essere uno scontro tra due diversi statalismi, tra due concezioni dello Stato e della società comunque dirigisti, con buona pace del preteso liberismo cui a parole inneggia il centrodestra. La bella stagione della sussidiarietà, che aveva portato alla modifica costituzionale del titolo V con l?introduzione dell?art. 118, pare oggi davvero lontana. C?è una sorta di sussidiarietà al contrario, dove lo Stato non ci arriva ci pensa il Terzo settore. E? una via senza uscita, insostenibile economicamente e, soprattutto, socialmente. Non è così che si liberano le energie del Paese, così si creano solo clientele. Sono convinto che l’Italia crescerà se più del Pil sapranno crescere le soggettività di questo Paese, le soggettività sociali, imprenditoriali, e la loro visione e coscienza del futuro. E se crescerà la capacità della politica di ascoltare le parole, i racconti e i ragionamenti dei soggetti impegnati dentro la realtà sociale. Da tempo il non profit chiede che siano deducibili le spese saniarie e sociali dei cittadini, in un paese che ha previsto la deducibilità per palestre e veterinari non mi pare certo una pretesa. Vita: Ci stiamo battendo insieme ai 16 milioni di italiani e italiane che lo hanno scelto per togliere il 5 per mille dalle spire della Finanziaria per farla entrare nell?ordinamento ordinario? Tanto per sottolineare che è un primo cardine di un cambiamento e non un favore? Veltroni: Sono convinto che la norma del 5 per mille, facendo tesoro delle difficoltà e contraddizioni dei suoi primi due anni di applicazione, debba diventare una norma ordinaria della fiscalità. Così come sono convinto che la Finanziaria debba smetterla di essere il contenitore, provvisorio perché annuale, di ogni problema del Paese, e ritornare ad essere una legge di bilancio e non la madre di tutte le leggi. Credo poi che il Governo abbia già dato un primo segnale innalzando il tetto sarebbe giusto togliere del tutto.

L’intervista completa in edicola sabato con VITA Magazine, e online per i soli abbonati!


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