Formazione

Minori: ecco il Piano per la chiusura degli istituti

Le politiche di sostegno e tutela all'infanzia illustrate dal sottosegretario Grazia Sestini

di Benedetta Verrini

Collodi – “Ogni bambino ha diritto a crescere e a essere educato in una famiglia”: è con questa affermazione che ieri il sottosegretario al Welfare Grazia Sestini ha inaugurato la Conferenza nazionale sull’infanzia. L’intervento del governo per sostenere le politiche di tutela all’infanzia ruota attorno a diversi filoni di verifica e revisione: la Sestini ha chiesto una verifica complessiva della legislazione (sia nazionale che regionale) sulle politiche dell’infanzia e in particolare della legge 285 e ha lanciato il Piano straordinario per la chiusura degli istituti entro il 2006. A tal fine si è proposta la costituzione all’interno dell’Osservatorio per l’Infanzia di un gruppo permanente di monitoraggio che supporti anche le Regioni nella chiusura di questi istituti. L’obiettivo è ambizioso: entro la fine del 2003 bisognerà dimezzare il numero di provvedimenti che dispongono la collocazione dei minori in istituto(attualmente 10.626). Tra le soluzioni da potenziare, dunque, il Piano elaborato dal ministero del Welfare punta alla promozione dell’affidamento familiare, stimolando le Regioni ad assumere provvedimenti legislativi per sensibilizzare la cultura dell’affidamento, formare le coppie affidatarie, garantire rimborsi spese e copertura assicurativa dell’affidato e degli affidatari, nonché incentivare il ruolo delle associazioni e delle forme più “sfumate” di affidamento (part time, week end, ecc). Sul versante delle adozioni nazionali, il Piano si impegna a stanziare, in attuazione a quanto previsto dalla legge 149/2001, un fondo speciale per assicurare un adeguato sostegno economico ai genitori adottivi di minori di età superiore ai 12 anni o con handicap grave accertato. Per quanto riguarda le comunità di accoglienza (ieri aspramente criticate da don Oreste Benzi per l’approssimazione delle strutture e la mancanza di figure genitoriali), il Piano straordinario punta alla definizione più puntuale dei requisiti di ciascuna struttura, e alla concertazione con le Regioni di più uniformi criteri per l’accreditamento delle strutture residenziali (migliore qualificazione del personale; incentivazione delle comunità che ruotano su una famiglia; sostegno a gruppi e reti familiari. Per questa seconda giornata di lavori, alla Conferenza sono attesi i ministri Roberto Maroni, Stefania Prestigiacomo e Roberto Castelli. Tema di uno dei tavoli di lavoro sarà, tra l’altro, il problema dei ragazzi in difficoltà e della devianza minorile.


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