Formazione

Myanmar: 1200 protestanti spariti nel nulla

Le ong internazionali accusano la giunta militare di sottostimare le vittime della repressione. Per 700 monaci e 500 civili, il mistero sulla loro sorte rimane aperta

di Joshua Massarenti

Inquietudine tra le ong internazionali sulla sorte riservata a 1200 manifestanti birmani, impegnati negli ultimi giorni nella più grande protesta contro il regime birmano dell’ultimo ventennio. Le fonti ufficiali sono ferme su dieci morti, una cifra duramente contestata dalla Commissione asiatica dei diritti umani (Ahcr), secondo la quale “almeno 700 monaci e 500 civili sarebbero stati arrestati e condotti in posti sconosciuti”. Sempre nel suo comunicato, l’Ahcr parla di “200 vittime che sarebbero state incenerite nel crematorio di Ye Wei, in periferia di Rangoon”. L’ong precisa tuttavia di non essere in grado di comprovare le testimonianze raccolte.

Intanto, un’organizzazione a favore dell’assistenza ai detenuti politici, con base in Thailandia, stima da parte sua che il numero degli arresti è di lameno 1500 persone, precisando che “oltre un migliaio di monaci sono stati insultati e violentemente pestati” dalle forze dell’ordine.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.