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Ogm: autorità Usa autorizzano distruzione di mais biotech

Greenpeace lancia l'allarme contaminazione genetica segnalando che mais ingegnerizzato ha contaminato stock destinati al consumo ordinario.

di Redazione

Greenpeace lancia l’allarme contaminazione genetica segnalando che mais ingegnerizzato per ottenere prodotti ad uso farmaceutico o industriale ha contaminato stock destinati al consumo ordinario. Il governo statunitense ha ritirato 500.000 bushels (1 bushel è pari a 35 litri) di soia contaminata dal mais transgenico di cui alcuni semi sono rigerminati in un campo quest’anno coltivato a soia. Il mais OGM coinvolto prodotto dalla società USA ProdiGene è avvolto da un velo di segretezza, ma pare contenesse la tripsina, una proteina usata, tra l’altro, per produrre insulina per i diabetici. Per Greenpeace, l’incidente dimostra come gli Ogm, una volta immessi nell’ambiente, sfuggano ad ogni controllo. E’ la seconda volta negli ultimi tre mesi che la ditta biotech texana ProdiGene si rende responsabile di contaminazione genetica: la prima ha provocato la contaminazione per impollinazione di circa 40 ettari di mais, successivamente distrutti. “Non c’è nessuna scusa per questo comportamento irresponsabile- accusa Luca Colombo, responsabile campagna Ogm di Greenpeace Italia non si può autorizzare la coltivazione in campo aperto di piante ad uso farmaceutico, i cui geni possono diffondersi nell?ambiente, sia in specie selvatiche che in quelle destinate al consumo umano” Il costo del ritiro della soia contaminata dal mercato è di circa 2,7 milioni di dollari e si temono altri contraccolpi sull’esportazione di prodotti alimentari americani. Due ani fa il caso del mais Ogm Starlink, ritirato dal mercato perché contaminato, produsse ritiro del prodotto dal mercato per un miliardo di dollari.


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