Sostenibilità

Energia, dal “petrolio” dei campi 300mila posti di lavoro

È quanto è emerso dal seminario “Clima, Agroenergie e Futuro” promosso a Napoli dai giovani della Coldiretti e dal Consiglio Europeo dei giovani agricoltori (Ceja)

di Redazione

Trecentomila nuovi posti di lavoro possono essere creati nell?Unione Europea puntando su alternative al petrolio fondate sullo sviluppo integrato delle diverse fonti energetiche rinnovabili che la campagna può offrire con il potenziamento delle coltivazioni dedicate alla produzione di agrobiocarburanti, l?utilizzo dei residui agricoli, forestali e dell’allevamento o l?installazione di pannelli solari nella aziende agricole. E? quanto è emerso dal seminario ?Clima, Agroenergie e Futuro? promosso a Napoli dai giovani della Coldiretti e dal Consiglio Europeo dei giovani agricoltori (Ceja) nel corso del quale sono state anche respinte al mittente le ipotesi che gli aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari in Europa siano legati in maniera significativa al recente interesse per i biocarburanti, in considerazione della bassa incidenza del costo dei prodotti agricoli sui prezzi al consumo. Con il petrolio al record storico con prezzi superiori agli 83 euro al barile diventa piu? conveniente e urgente – sottolinea la Coldiretti – la ricerca di alternative energetiche. Peraltro, secondo uno studio della Commissione Europea, il raggiungimento dell’obiettivo minimo del 10 per cento di biocarburanti da integrare nel settore trasporti in Europa per il 2020 potrebbe essere raggiunto sostanzialmente con un aumento medio delle rese dell?uno per cento e con la messa a coltura dei terreni attualmente a riposo in Europa. Ciò avrebbe l?effetto di mantenere praticamente stabili i prezzi sul mercato comunitario. ?Il dibattito in corso sul tema cibo o carburanti è fuorviante? ha affermato Giacomo Ballari, Presidente del Consiglio Europeo dei giovani agricoltori, nel sottolineare che ?la funzione primaria dell?agricoltura resterà quella di produrre cibo e la produzione di agro-energie non è un?alternativa alla produzione alimentare, ma piuttosto una fonte supplementare di reddito, da inserire nel concetto di multifunzionalità dell?agricoltura europea?. Un beneficio per l?intera collettività, anche in termini di contrasto ai cambiamenti climatici, come ha riconosciuto la ricerca del World Watch Institute dalla quale emerge che l?impatto complessivo degli agro-carburanti è positivo in termini di riduzione di emissioni di gas ad effetto serra, sia per quanto riguarda il bioetanolo che il biodiesel, con un risparmio di 2,5 tonnellate di CO2 per ogni tonnellata di biodiesel utilizzato e di 2,7 tonnellate equivalenti di CO2 per ogni tonnellata di etanolo, se confrontati con i combustibili fossili. ?Riteniamo che i luoghi di consumo dovrebbero essere il più vicino possibile ai luoghi di produzione dell?energia? ha sostenuto Donato Fanelli, Delegato nazionale dei giovani Coldiretti nel sostenere ?la creazione di micro-generatori che utilizzano biomassa locale e contribuiscono così allo sviluppo locale delle zone rurali, evitando trasporti a lungo raggio che sprecano energia?. L?aumento sostanziale delle importazioni di materie prime per la produzione di agro-carburanti rischia di creare effetti collaterali che vanno a scapito dei cittadini europei con il rischio – ha precisato Fanelli – che la riduzione della dipendenza energetica comunitaria dalle importazioni di carburanti fossili venga sostituita da una nuova dipendenza energetica basata sull?importazione di materie prime da Paesi terzi. ?E’ evidente la necessità di puntare sulla produzione nazionale rispetto alle importazioni dall?estero che presentano bilanci energetici ed ambientali negativi con il consumo aggiuntivo di carburanti per il trasporto, inquinamento e disboscamenti forestali nei paesi di origine? ha affermato il presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini nel denunciare ?gli effetti negativi derivanti dalla costruzione sul territorio nazionale di megaimpianti industriali di trasformazione che prescindono dalla realtà locale?. Il fatto che oggi l?agricoltura è chiamata a svolgere un nuovo ruolo su temi di grande attualità come i cambiamenti climatici e il fabbisogno energetico dimostra che il settore ha acquisto una nuova centralità che – ha concluso Marini – dà grandi opportunità di crescita ai giovani che vogliono impegnarsi nel settore.


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