Cultura

Myanmar/11: il malessere della minoranza cattolica

Il direttore di Asianews, Bernardo Cervellera, parla delle condizioni difficili in cui vivono i 600mila cattolici di Myanmar

di Redazione

Tra manifestazioni di piazza dei monaci buddhisti e repressioni sanguinarie, i cattolici del Myanmar osservano preoccupati. Il Vaticano per ora non è ancora intervenuto ufficialmente sull’escalation di violenza. I vescovi locali, a capo di una popolazione di 600.000 fedeli su circa 50 milioni di persone, hanno recentemente lanciato un movimento di preghiera nazionale, per “aiutare la popolazione e il Paese in questo periodo difficile”. “E’ una piccola minoranza”, spiega padre Bernardo Cervellera, direttore di ‘Asianews’. “I cattolici del Myanmar sono vittime di una doppia discriminazione” La Chiesa cattolica, afferma padre Cervellera, è sviluppata soprattutto sulle montagne e tra etnie tribali di minoranza. “E’ doppiamente emarginata, dal punto di vista etnico e religioso, dalla maggioranza buddhista e dalla società”, afferma. I cristiani dell’ex Birmania si calcolano fra i tre e i quattro milioni, quasi tutti membri di Chiese e movimenti protestanti. I cattolici sono 600mila. L`80% circa della popolazione (oltre 42 milioni di persone) è buddhista, ma ci sono forti minoranze di tribali (shan, karen, chin, kachin, rakhine, mon, wa, padaung, akhà, lahu, ecc.) che, attraverso le scuole missionarie che li hanno alfabetizzati, si convertono al cristianesimo soprattutto nel nord del Paese. Nonostante i non facili rapporti col resto della società, tuttavia, i vescovi lavorano moltissimo con la popolazione. “Capisco la cautela dei vescovi: preferiscono lavorare e portare frutto diretto ai bisogni della popolazione che non fare proclami”, spiega spiega Cervellera, direttore dell’agenzia stampa del Pontificio istituto missioni estere. La Chiesa cattolica, aggiunge Cervellera, anche “attraverso i suoi rapporti internazionali”, cerca di aiutare la popolazione poverissima con dispensari, aiuti contro l’aids, scuole di alfabetizzazione. Quanto alle prospettiva future, per padre Cervellera è difficile prevedere gli sviluppi. “Per migliorare la situazione dovrebbero intervenire India, Cina, paesi dell’Asean come la Thailandia, Russia, tutti paesi che stanno foraggiando economicamente la Giunta militare”. Una prospettiva che, per il sacerdote, al momento sembra improbabile.

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