Politica

Banche private per i cordoni ombelicali: dalla Camera un primo s

La Commissione Affari Sociali della Camera ha dato il suo sì chiedendo di modificare il decreto Turco: la normativa europea non prevede il rifiuto delle aziende private

di Sara De Carli

La Commissione Affari Sociali della Camera ha dato un primo sì alle banche private per la conservazione per uso autologo di staminali da cordone ombelicale. Lo riferisce sul suo sito l’onorevole Donatella Poretti, membro della detta Commissione.

Il sì è arrivato attraverso il parere favorevole espresso sul decreto ministeriale che ha recepito la direttiva europea per uniformare a livello comunitario gli standard di qualita’ e sicurezza delle cellule e dei tessuti (2004/23/CE). Nel parere, oltre a sottolineare favorevolmente la possibilita’ della donazione autologa contemplata dal decreto (fino ad oggi vietata dalle ordinanze ministeriali prima Sirchia e poi Turco) si sollecita il Governo perche’ “si preveda di includere tra gli istituti di tessuti, accreditati e autorizzati, anche le banche di tessuti privati”.

La direttiva europea nulla diceva sulla natura giuridica dell?ente che effettua il servizio di banca dei tessuti, sia esso pubblico, statale, privato, profit o noprofit. Il decreto della Turco invece contemplava solo il pubblico e il privato noprofit. Una scelta che appariva non condivisibile, arbitraria ed eccessiva rispetto alla normativa europea.

“La natura giuridica dell?ente non puo’ essere di per sé garanzia di sicurezza, qualità ed efficienza nell?erogazione di un servizio all?interno del sistema sanitario nazionale”, dice la Poretti, “mentre il Ministero della Salute è certamente in grado, anche con gli strumenti normativi forniti dalla direttiva, di valutare qualità, efficienza, utilità e correttezza dell?agire degli istituti di tessuti, attraverso norme oggettive e condivise a livello europeo. Pertanto, per aderire alla direttiva europea, evitare di creare squilibri nel mercato penalizzando aziende italiane, per non precludere ulteriori possibilità allo sviluppo del sistema di biobanche italiane, la Commissione ha invitato il Governo a rivedere questo punto del decreto”.


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