Politica

Nidi: siglata l’intesa per lo sviluppo

Firmata ieri, 26 settembre, in Conferenza Unificata l’intesa tra il Governo, le Regioni e le autonomie locali in materia di servizi socio educativi per la prima infanzia.

di Antonietta Nembri

È stata siglata ieri l?intesa per lo sviluppo del sistema dei servizi socio educativi per la prima infanzia. 
È finalizzata alla creazione di una rete ?integrata, estesa, qualificata e differenziata? in tutto il territorio nazionale di asili nido, servizi integrativi e servizi innovativi nei luoghi di lavoro, volti a promuovere il benessere e lo sviluppo dei bambini, il sostegno del ruolo educativo dei genitori e la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura. Per il triennio 2007-2009 sono stati stanziati 604 milioni di euro, le Regioni e le autonomie locali concorreranno al finanziamento del piano per un impegno economico non inferiore del 30% delle risorse ripartite.
 
Si tratta di un piano straordinario di intervento per lo sviluppo di un sistema territoriale che incrementa i servizi esistenti, avvia il processo di definizione dei livelli essenziali e rilancia una stagione di collaborazione tra le istituzioni dello Stato, delle Regioni e dei Comuni per la concreta attuazione dei diritti dei bambini e delle bambine. Si tratta di un traguardo importante anche per rispondere agli impegni assunti dal Governo in seguito ai lavori della Conferenza Nazionale per la Famiglia tenutasi a Firenze il 24, 25 e 26 maggio scorso ed in vista del prossimo varo di un vero e proprio Piano Nazionale per la Famiglia.
 
Tra gli obiettivi anche l?attenuazione del forte squilibrio tra il nord e il sud del paese e una complessiva crescita del sistema nazionale verso standard europei, in vista del raggiungimento, entro il 2010, dell?obiettivo della copertura territoriale del 33 % fissato dal Consiglio europeo di Lisbona del 2000. La legge finanziaria 2007 ha dato l?avvio ad un progetto per la famiglia organico e di lungo respiro che non ha precedenti nel nostro Paese: 340 milioni di euro, di cui 250 milioni tra tutte le regioni, e 90 milioni alle undici regioni che presentano un tasso di copertura inferiore alla media nazionale, a scopo perequativo. Si tratta di tutte le regioni del Sud, a cui si aggiungono il Veneto, il Friuli ed il Lazio. Le regioni del centro e del nord contribuiscono al piano con un cofinanziamento del 30%, pari a circa ulteriori 53 milioni di euro. A tali risorse si aggiungono, infine, 211milioni che le regioni del Sud, nell?ambito del Quadro Strategico Nazionale, si impegnano a destinare allo sviluppo delle strutture socio-educative, per raggiungere gli obiettivi ed i target richiesti dal QSN.
 
Le risorse messe a disposizione consentiranno portare il livello di copertura della domanda di servizi socio-educativi integrati per la prima infanzia ad una quota del 13 % come media nazionale (secondo i dati ISTAT è attualmente dell?11,4%) e di una misura non inferiore al 6% all?interno di ogni Regione. In questo modo sarà possibile la realizzazione di oltre 50.000 nuovi posti presso il sistema integrato dei servizi socio-educativi per la prima infanzia ? in aggiunta ai 188mila posti attuali – rimediando al forte squilibrio. Solo per fare un esempio, nel 2004 in Campania hanno trovato posto presso i servizi socio-educativi per la prima infanzia l?1,7% dei bambini, mentre in Emilia Romagna sono stati accolti il 27,1%.

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