Famiglia

Immigrati: Mcl, Bossi-Fini ha fatto riemergere 700mila lavoratori

Il presidente, Carlo Costalli, è intervenuto a seminario a Melilla: «Molte luci ed ombre nel provvedimento, ma il primo risultato è positivo»

di Giampaolo Cerri

Intervenendo a Melilla (enclave spagnola in Marocco) ad un Seminario Internazionale di Studi su Lavoro transfrontaliero e le frontiere esterne dell?Europa organizzato dal Governo spagnolo, dalla Commissione Europea e dalla fondazione ?Humanismo y Democrazia?, il presidente nazionale del Movimento cristiano lavoratori (Mcl) Carlo Costalli ha svolto un intervento alla tavola rotonda sulla Armonizzazione legislativa in Europa in materia di emigrazione. Costalli ha affermato che «un modello globale di sicurezza delle frontiere costituisce uno strumento importante per preservare la sicurezza interna e particolarmente per prevenire l?emigrazione clandestina». Quattro, per Costalli, i livelli da sottolineare. Le attività svolte all?interno dei paesi d?origine con un ruolo chiave delle rappresentanze consolari nel quadro del processo del rilascio dei visti; la cooperazione internazionale in materia di gestione delle frontiere; le misure che debbono essere prese alle frontiere esterne; le attività svolte all?interno degli Stati facenti parte dell?accordo di Schengen. Costalli si è poi soffermato sulla legge Bossi ? Fin e particolarmente sulla sua efficacia: «La legge ha luci ed ombre ? ha affermato Costalli ? e restano ancora nodi da sciogliere. Ma è positivo il giudizio sulla piena applicazione. E? straordinario il risultato di una legge che molti hanno contrastato: quasi 700mila lavoratori clandestini sono venuti allo scoperto, non era mai accaduto con altre leggi pure tanto lodate. La legge ? ha concluso Costalli ? ha risposto ad alcune delle sue premesse, anzitutto l?emersione del lavoro illegale e clandestino e poi la responsabilizzazione dei datori di lavoro».


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