Famiglia
Prezzi: Unc, aumenti pane? Dipende da come è fatto
Lo afferma l'Unione Panificatori
di Redazione
Sugli aumenti del prezzo del pane, in particolare a Roma, annunciato dall’Unione Panificatori, e’ polemica. L’Unione nazionale consumatori ritiene che il rincaro puo’ dipendere soprattutto da come viene fatto il pane e non tanto dai rincari dei prezzi dei cereali, e quindi del grano. Secondo l’associazione infatti, bisogna vedere l’uso degli additivi che vengono utilizzati per migliorare la qualita’ della farina scadente. “Prima di parlare di aumenti del prezzo del pane bisognerebbe sapere che farina usano i fornai e se il pane e’ fatto alla svelta con i cosiddetti ‘miglioratori’, che si usano quando la farina e’ scadente”, afferma in una nota l’Unc.
Quando la qualita’ e’ scadente bisogna “usare i ‘miglioratori’, “termine eufemistico che sta a indicare una polverina contenente varie sostanze e additivi come acido ascorbico, destrosio, strutto emulsionato e altri ingredienti che servono a rinforzare la farina”. Infatti spiegano i consumatori, con la “W” sulle etichette viene indicata la capacita’ panificabile della farina, ovvero il volume che l’impasto con l’acqua puo’ raggiungere. Piu’ il valore ”W” e’ alto e piu’ la farina e’ buona. Oltre i 350 W la farina e’ ottima e ovviamente tutto cio’ dipende dal grano. Un W alto, prosegue il comunicato, e’ anche indice di una migliore qualita’ organolettica del pane, ma al consumatore non si dice nulla, neanche che fra i due tipi di farina descritti la differenza di prezzo all’ingrosso puo’ arrivare al 40%”
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