Economia

Coop risponde all’attacco di Esselunga

«Piangono su presunti sorpusi ma il suo patron è uno degli uomini più ricchi d'Italia»

di Redazione

?La prima cosa che ci pare evidente, al di là delle valutazioni legali tuttora in corso, è l?atteggiamento assolutamente denigratorio con cui il signor Caprotti tratta il suo più diretto concorrente. Un atteggiamento che non abbiamo mai riscontrato in altre situazioni e con altri interlocutori e che data ormai da tempo. Un atteggiamento infondo fuori luogo tanto più se pensiamo che Esselunga, la ?baracca? che ancora il suo patron si diverte a far girare come ha affermato nella sua prima conferenza stampa, è in realtà non solo un concorrente diretto di Coop, ma un?azienda importante, forte di una quota di mercato che sfiora il 9%, 132 punti vendita e utili di tutto rispetto. A piangere su presunti soprusi e vessazioni inaudite subite a causa delle cooperative di consumo per oltre cinquant?anni è uno degli uomini più ricchi d?Italia.
Cifre alla mano risulta difficile credere fino in fondo al lamento incessante che arriva da Bernardo Caprotti: un imprenditore dalle mani legate in un Italia che assomiglierebbe all?Unione Sovietica dove le amministrazioni complici avrebbero impedito ad Esselunga di aprire mentre per Coop avrebbero fatto carte false. Qualche riflessione in merito: a Milano-città tanto per citare un territorio a lui familiare sono 27 i punti vendita Esselunga contro i 12 di Coop (gestiti peraltro da 3 cooperative diverse), Esselunga ha una ramificata rete di vendita in regioni storicamente sorrette da amministrazioni di centrosinistra. Né le nostre cooperative, che stanno procedendo a un duro e impegnativo sviluppo nel Mezzogiorno di questo paese hanno avuto modo di incontrare Esselunga in Campania, in Puglia o in Sicilia, territori ancora poveri di grande distribuzione organizzata.
Quanto alla questione dei presunti privilegi fiscali, occorre partire da un dato di fondo. Una cooperativa non è un?impresa di capitali e soggiace a una serie di vincoli oltre che essere sottoposta a un diverso trattamento fiscale. Esiste una legislazione particolare che riguarda le cooperative e che trae origine dai principi costituzionali. La stessa legislazione che limita fortemente la divisione degli utili fra i soci e che favorisce la creazione di un patrimonio indivisibile anche in caso di cessazione o scioglimento dell?azienda. Tutto questo a vantaggio dello sviluppo, della solidità e quindi delle generazioni future.
Quanto ai prezzi praticati, vogliamo rassicurare i soci e consumatori Coop: negli ultimi dieci anni, e non negli ultimi mesi, i prezzi Coop sono sempre stati al di sotto dell?inflazione e più bassi rispetto alla concorrenza (come certificato da enti esterni).


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