Economia

Federabitazione rilancia il piano “alloggi sociali”

L'associazione di Confcooperative chiede che il 20% degli immobili demaniali sia ceduto ai Comuni a titolo gratuito

di Redazione

«Il rapporto Nomisma conferma che il ciclo edilizio manifestatosi nel Paese a partire dagli anni ?90 non ha attenuato le difficoltà del settore. Gli squilibri del passato restano e tendono ad aggravarsi». È il primo commento di Giuseppe Venturelli presidente di Federabitazione ? Confcooperative intervenuto alla Conferenza nazionale sulle politiche abitative tenutosi oggi a Roma.

«Il nostro auspicio ? esordisce Venturelli ? è che il nuovo Piano casa nazionale da inserire nella Legge Finanziaria per il 2008 preveda la cessione ai Comuni, a titolo gratuito, di almeno il 20% delle aree e degli immobili demaniali in dismissione, finalizzati alla realizzazione di programmi abitativi sociali. Analogo regime potrebbe essere utilizzato per immobili ed aree pubbliche di altri enti quali i Comuni, le Regioni, le ASL».

«Le cooperative di abitazione ? dice Venturelli ? hanno garantito il soddisfacimento delle esigenze abitative con funzione di vera e propria supplenza rispetto a un Pubblico inerte. Le cooperative hanno maturato una specializzazione della domanda abitativa dovuta alla trasformazione delle strutture familiari, ai fenomeni migratori, alla povertà e marginalità urbana, ai lavoratori atipici, agli anziani, agli studenti fuori sede».

«La definizione di alloggio sociale ? continua Venturelli ? è la premessa di qualsiasi tipo di intervento. Per Federabitazione – Confcooperative, la risorsa territorio assume un ruolo centrale. È fondamentale che gli enti locali ? aggiunge Venturelli ? promuovano un uso solidale dei suoli, per consentire l?acquisizione delle aree a costi compatibili con le esigenze sociali».

«Federabitazione ? Confcooperative ? dichiara Venturelli ? è da anni impegnata nel diffondere i valori e la prassi dell?edilizia sostenibile e del risparmio energetico. In tal senso ha realizzato il progetto leader in Europa ?SHE? (Sustainable Housing in Europe), dove i maggiori costi sono ampiamente compensati da risparmi sulla gestione, da benefici ambientali e sociali e da una migliore qualità dell?abitare».

«Molte famiglie italiane ? conclude Venturelli ? si sono pesantemente indebitate per poter accedere alla prima casa di abitazione. Per far fronte alle insolvenze temporanee di queste famiglie sulle rate dei mutui prima ? casa tasso variabile, sarebbe auspicabile l?istituzione di un apposito fondo rotatorio di solidarietà».
<< Indietro


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA