Non profit

Destra e sinistra unite contro il tetto

I due onorevoli illustreranno il progetto il 26 settembre alle associazioni del Comitato editoriale di Vita.

di Redazione

In attesa dello psicodramma della Finanziaria, e di conoscere se e quando la spesa della politica sarà tagliata, riprende la battaglia per la stabilizzazione del 5 per mille (ignorato dal Dpef 2008-2011). “Un appuntamento importante”, spiega l?onorevole Giorgio Jannone (FI), che prima dell?estate ha presentato una proposta di legge ad hoc assieme al senatore Giorgio Benvenuto (Ds), “sarà la riunione del 26 settembre a Vita. Nel frattempo ho raccolto alla Camera un centinaio di firme di deputati di tutti gli schieramenti. Certo speriamo di raccoglierne di più, ma è fondamentale l?azione di sostegno da parte della società civile: se vedono che c?è attenzione, i miei colleghi sono più disponibili a firmare la proposta di legge”. Tempo in effetti non ce n?è moltissimo: entro il 21 dicembre andrà approvata la Finanziaria dove “potrebbe essere inserito”, prosegue Jannone, “un emendamento con clausola di continuità”. Agganciarsi dunque alla legge finanziaria potrebbe essere una strategia per raggiungere il risultato. Dello stesso parere il senatore Giorgio Benvenuto, presidente della Commissione Finanza: “Una proposta di legge può richiedere parecchio tempo. È quindi opportuno trovare un veicolo più veloce. Potrebbe essere il decreto fiscale o il collegato. Mi pare comunque che non vi siano dubbi circa l?opportunità di stabilizzare il 5 per mille, anche per consentire alle onlus iniziative di largo respiro, che possano svolgersi nell?arco di più anni”.
In effetti i risultati del primo anno sono noti e testimoniano un?adesione straordinaria: “Si è visto”, continua Benvenuto, “che la gente ha accolto questa proposta in modo assai significativo, superando persino l?8 per mille. Con la differenza che in questo caso occorre segnare il codice fiscale, il che avrebbe potuto ostacolare questo successo”. Sul tappeto però c?è ancora la questione del tetto di 250 milioni di euro deciso dal governo nella Finanziaria del 2006. Un limite, ribadisce Benvenuto, che non dovrebbe esserci: “Se l?ammontare della cifra è troppo alto, allora facciamo il 3 o il 4 per mille. Altrimenti è un inganno per la gente. Serve un rapporto trasparente. Sia Letta che Veltroni parlano di un codice che regolamenti i rapporti fra contribuente e amministrazione. Questa è l?occasione giusta per dimostrarlo”.
Secondo le prime stime, le adesioni 2007 si attesterebbero attorno ai 500 milioni di euro: se sarà mantenuto il tetto, il 5 sarebbe ridotto al 2,5 per mille. Ma sarà mantenuto?
“Da parte nostra”, spiega Jannone, “stiamo facendo pressioni perché sia modificato. Non sarà facile. Però se tutte le onlus si fanno sentire? Visco è abbastanza all?angolo. Anche i suoi gli hanno detto che non è giusto.
Capire cosa ne pensano a sinistra: il punto è lì”.

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