Famiglia
Calcio, il torneo Wojtyla per la pace e la tolleranza
Per il tezo anno consecutivo torna a Roma il torneo internazionale di calcio giovanile
di Redazione
Italia e Polonia, ma anche Slovenia e Ucraina e quest’anno Senegal e Ghana. Per il terzo anno consecutivo il calcio giovanile torna ad unire popoli diversi sotto il nome di Karol Wojtyla, il papa polacco che per 27 anni di soglio ponteficio ha fatto proprio dell’amore per i giovani una delle sue missioni. Sostenuto e promosso dalla Provincia di Roma, il torneo internazionale di calcio giovanile ‘Karol Wojtyla’, in programma quest’anno dal 26 settembre al 3 ottobre con finalissima nella cornice dello Stadio Flaminio, si allarga nei numeri, nelle aree interessate e non ultimo negli obiettivi. “Il nome di Karol Wojtyla da’ valore aggiunto a questo torneo, nato dalla voglia di coinvolgere i giovani nello sport pulito”, ha detto l’assessore allo sport di Roma Adriano Panatta. Il Lazio, innanzitutto, non sara’ l’unico teatro della rassegna, destinata ad ampliare notevolmente il proprio raggio d’azione; le 16 squadre partecipanti (tra cui Roma, Lazio, Milan, Sampdoria, Atalanta tra le italiane) saranno divise in 4 gironi che si disputeranno in altrettante zone diverse: Como e Chiasso per il girone Nord, Frascati e provincia di Frosinone per il girone Centro, Comiso, Ragusa e Siracusa per il girone Sud, direttamente in Polonia per il girone riservato alle squadre locali.
Di piu’: da quest’anno il torneo e’ stata occasione per instaurare una vera e propria partnership tra Italia e Polonia (testimoniata anche dalla presenza di Jerzy Ozog, presidente del team di prima divisione polacca del Belchatow,alla presentazione ufficiale del torneo), destinata ad arrivare fino agli Europei di Polonia e Ucraina 2012, magari con lo svolgimento della fase finale di quella edizione del ‘Karol Wojtyla’ proprio in occasione dell’Europeo. “Dobbiamo imparare come si gioca al calcio e come si organizzano tornei sportivi -ha detto peraltro Ozog-, come non imparare dai migliori?” Un’occasione per conoscersi e solidarizzare con altri popoli, sotto il nome di Giovanni Paolo II, certo, ma anche un mezzo di educazione e di prevenzione medica: nel corso della fase lombarda del torneo, ai giovani calciatori sara’ insegnato come intervenire in caso di arresto cardiaco di un compagno o di un avversario su un campo di calcio, mentre l’Agensport, attraverso il presidente Anna Paola Concia, ha annunciato “l’apertura di corsi per l’utilizzo dei defibrillatori per operatori sportivi”.
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