Formazione

Usura: il Sud e’ piu’ a rischio

E' quanto emerge da una ricerca realizzata dal Centro studi della Cgia di Mestre che analizza dati del 2001

di Redazione

E’ il sud l’area a piu’ alto rischio di usura, mentre nel nord il fenomeno si manifesta con minore intensita’. E’ quanto emerge da una ricerca realizzata dal Centro studi della Cgia di Mestre che analizza dati del 2001. La Cgia per definire il rischio usura ha stilato uno speciale ”indice di rischio” che si basa sulla combinazione di tutte quelle situazioni potenzialmente favorevoli al diffondersi del fenomeno dell’usura. Dal livello di disoccupazione al rapporto impieghi e sofferenze bancarie, dal numero degli sportelli degli istituti di credito ai tassi di interesse, dai protesti ai fallimenti, fino ad arrivare al tasso di criminalita’, alle denunce per usura e alle denunce per estorsioni. A guidare la classifica regionale e’ la Calabria con un indice pari a 185, seguita a poca distanza dalla Campania (164), dalla Sicilia (161) e dalla Puglia (143). Per contro i valori piu’ bassi sono registrati da Trentino Alto Adige (53), Veneto (65), e Friuli Venezia Giulia (66). Dalla panoramica tracciata dalla Cgia emerge che le indicazioni piu’ preoccupanti arrivano dalla Calabria. La disoccupazione e’ la piu’ alta del paese (245 il valore rilevato dalla Cgia di Mestre fatto 100 il valore medio per l’Italia). Lo stesso accade quando ci si sofferma sulle denunce per usura (243); un indicatore altissimo quando si pensa che in Umbria si arriva a 40. Le denunce per estorsione poi non vanno meglio. Sempre rapportando i parametri a 100 (valore medio nazionale), la Calabria arriva a 189, mentre in Veneto, ad esempio, viene registrato un indice di 40. Magliette nere per la criminalita’, invece, spettano a Liguria (143), Lazio (131), e Lombardia (118). Oasi della sicurezza del paese sembrano essere Molise e Basilicata. Per le due regioni del sud l’indice di criminalita’ stabilito dal Centro studi dell’associazione mestrina e’ pari a 42 E il Lazio torna ancora in vetta alla classifica, quando si guarda alle indicazioni sui fallimenti. Il valore e’ pari a 246, seguito dalla Campania (124), dalla Lombardia ( 118) e dalla Liguria (111). Mentre il Molise con il suo indice che tocca appena un 45 torna ad essere in questo scenario una sorta di terra privilegiata, seguita dal Trentino Alto Adige (55). Proprio il Nordest continua a dare segnali positivi nel quadro proposto dalla Cgia di Mestre per quanto concerne la situazione dei protesti. Il Trentino vince con l’indicatore piu’ basso del paese, e pari a 19. Vicini al Trentino sono il Friuli Venezia Giulia (25), il Veneto (30). Le situazioni peggiori in questo senso vengono raccontate dai dati rilevati in Campania (163) e Lazio (117).


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