Cultura

Petrolchimico Marghera: la verità in un libro?

Esce oggi il volume del magistrato Felice Casson sulla tragedia

di Gabriella Meroni

Misteri, morti, carte sparite. Parla anche di questo il libro dell’ex pm di Venezia eletto al Senato, Felice Casson, sul processo che ha visto coinvolti i dirigenti di Montedison e Enichem per le morti degli operai al Petrolchimico di Marghera. Il volume, dal titolo “La fabbrica dei veleni” (352 pagine, 16 euro) in uscita oggi per Sperling & Kupfer fa venire in mente, sottolinea il “Corriere della Sera” che ne da’ notizia, il film omonimo nel quale Julia Roberts impersona Erin Brockovich, la giovane mamma bella, strampalata ma grintosissima che riesce a incastrare una multinazionale della chimica colpevole di aver portato la morte tra gli abitanti di un paesotto americano. Ecco, sottolinea il quotidiano di Via Solferino, nel suo libro Felice Casson racconta una storia per qualche verso simile. Con una differenza: lui, prima di lasciare la toga per entrare a Palazzo Madama (dove ha presentato vari disegni di legge sulla tutela della salute sul lavoro) quella storia l’ha vissuta da dentro, come titolare dell’inchiesta. Comincio’ tutto, ricorda il giornale, in una afosa giornata d’agosto quando, nell’ufficio del magistrato, a Venezia, entrarono un anziano avvocato e Gabriele Bortolozzo, un operaio del petrolchimico di Marghera che da anni denunciava i rischi di chi lavorava alla produzione del cloruro di polivinile che con la sigla Pvc e’ una delle materie plastiche piu’ diffuse al mondo. Casson lo ricorda bene, il documento che gli consegnarono: “Leggo, ma non credo a quello che leggo. Rileggo e mi sembra una denuncia fuori dalla realta’”. Possibile che l’azienda sapesse tutto ma, come avrebbe rivelato un documento, preferisse “correre dei ragionevoli rischi” piuttosto che “affrontare oggi perdite di produzione e costi sicuri per evitare conseguenze possibili in futuro?”. Le indagini sarebbero durate anni e anni.


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