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Famiglia

“Cara scuola….”, la lettera aperta della Ledha

Nella lettera della Lega per i diritti delle persone con disabilità la preoccupazione per la diminuzione delle risorse per l'inclusione scolastica

di Antonietta Nembri

In occasione dello squillo della prima campanella in diverse regioni italiane, tra le quali la Lombardia la Ledha scrive una lettera alla scuola per augurarle un buon anno. Auguri densi di preoccupazione per i recenti provvedimenti che rischiano di rendere più difficile la vita degli alunni con disabilità. Auguri che si trasformano in un invito ai rappresentanti delle istituzioni perché pensino all?inclusione scolastica dei bambini con disabilità come a un dovere e a un investimento nel futuro piuttosto che sempre e solo come a costi.

Ledha lancia un appello «al Governo e in particolare al ministro dell?Istruzione affinché ascolti gli appelli che la Fish ha lanciato in questi ultimi mesi e ritorni sulle sue decisioni, ritirando la circolare 19/2007 che ha aumentato il numero degli alunni anche nelle classi frequentate da studenti con disabilità, rinunciando a ridurre il numero degli insegnanti di sostegno e investendo nella formazione di tutti i docenti»

Un appello che si estende «anche alla Regione Lombardia affinché si intervenga per modificare gli effetti del Dpcm 185/2006 che ha imposto nuove certificazioni sull?handicap che, anche nella nostra Regione, hanno portato ad un aumento degli adempimenti a carico delle famiglie e ad una riduzione del numero di alunni con disabilità ?certificati? soprattutto nelle scuole dell?infanzia e nel primo anno della scuola primaria»
E infine coinvolge le «amministrazioni comunali cui spetta il dovere di sostenere i processi di inclusione scolastica attraverso l?erogazione di servizi essenziali quali il trasporto e gli interventi preziosi forniti dagli Assistenti educativi. Vogliamo ricordare che si tratti di diritti, di servizi dovuti senza pesare in alcun modo sulle famiglie. Investimenti fondamentali per il presente ed il futuro della qualità della vita delle persone con disabilità ma anche dell?intera collettività».

Destinatari della lettera anche i dirigenti scolastici e gli insegnanti (currucolari e di sostegno) perché non «facciano venir meno, anche in condizioni di lavoro oggettivamente difficili, il loto impegno, la loro competenza e il loro entusiasmo per costruire una scuola a misura di bambino, di ogni bambino, disabile e non, presente nelle loro classi»

E, infine, la Ledha si rivolge anche ai ragazzi con disabilità e ai loro genitori. «Continuiamo a credere e a impegnarci insieme per l’affermazione dei valori dell’inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti», scrive la Lega per i diritti delle persone con disabilità convinta che la società e le comunità alle quali si appartiene hanno bisogno del contributo delle persone con disabilità «per rendere migliore il mondo in cui viviamo. Andare a scuola per imparare insieme agli altri bambini e ragazzi è il modo migliore per iniziare a farlo». E la chiusura della lettera è affidato all’ormai famosa affermazione: «Nulla su di noi senza di noi!».


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