Welfare

Verso il nuovo collocamento. Qualche certezza per co.co.co e amici

Anche le società di lavoro interinale si potranno occupare di intermediazione. I sindacati protestano. Ma Enzo Mattina, leader di Confinterim, replica.

di Francesco Agresti

Sarà una riforma radicale che ridisegnerà ruoli e funzioni ponendo al centro dell?intero sistema i privati. La legge che contiene la delega al governo a riformare il mercato del lavoro dovrebbe ottenere l?approvazione definitiva del Senato entro la fine del 2002. Da allora, il governo avrà un anno per emanare uno o più decreti legislativi che daranno un nuovo volto al mercato del lavoro italiano. Al centro del modello voluto dal centrodestra ci saranno le strutture private chiamate a svolgere alcune delle funzioni finora di competenza delle strutture pubbliche. Nel provvedimento, inoltre, troveranno una precisa definizione alcune delle principali forme di lavoro flessibili e saranno introdotti nuovi strumenti contrattuali. Andrà in pensione la legge 1369 del 1960, quella che ha vietato per oltre 40 anni l?intermediazione di manodopera, e sarà eliminato il vincolo dell?oggetto sociale esclusivo per le imprese di fornitura di lavoro temporaneo che potranno così contemporaneamente svolgere anche altre attività. A loro la riforma riserva un ruolo di primo piano. Introdotte nel nostro ordinamento nel 97 dalle legge Treu, in questi anni hanno avviato al lavoro oltre 2 milioni di persone. Secondo stime fornite da Confinterim, la confederazione delle associazioni delle imprese interinali, nel 2002 il fatturato del settore sarà di 2,8 miliardi di euro e nel primo semestre si è registrata una crescita, rispetto allo stesso periodo dell?anno precedente, di oltre il 22% e sono state erogate retribuzioni nette per 350 milioni di euro. Enzo Mattina, un passato da dirigente sindacale (con la Uil) e parlamentare, firmatario insieme con Gino Giugni della prima proposta di legge sul lavoro temporaneo, è presidente di Confinterim e vice presidente della società di lavoro temporaneo Quanta. Vita: Con l?entrata in vigore della riforma, le società di lavoro temporaneo saranno tra i protagonisti assoluti del nuovo mercato del lavoro. Un bel regalo? Enzo Mattina: Questa riforma porta a compimento il processo avviato nel 1997, che lasciò irrisolto il problema della presenza del pubblico. Le nuove norme non eliminano la presenza dello Stato, ma gli attribuiscono una funzione diversa valorizzando l?intervento privato. Nel 97, invece, ci fu quasi il timore e il sospetto a concedere spazi alle imprese private. Questo cambiamento di rotta non è solo frutto di una scelta politica ma anche della constatazione del fatto che l?esperienza del lavoro temporaneo ha stimolato la domanda, intercettato l?offerta e creato nuove opportunità per il lavoratore. Vita: Come cambieranno le società di lavoro interinale? Mattina: Le società di lavoro temporaneo diverranno delle società polifunzionali che forniranno servizi alle imprese nel campo lavorativo. Questa novità renderà necessario un processo di riorganizzazione delle stesse imprese che dovranno dotarsi delle strutture e del know-how necessario per farvi fronte. Vita: Quante aziende di lavoro temporaneo crede siano in grado di rispondere velocemente a questa nuova sfida? Mattina: Delle 70 società che rappresentiamo, credo che almeno 20 siano in grado di gestire il cambiamento e trasformarsi in società polifunzionali in 3, 4 mesi. La legge delega è stata approvata lo scorso 30 ottobre alla Camera, ora dovrà esserci un ulteriore passaggio in commissione al Senato, contiamo di vedere approvato definitivamente il provvedimento entro fine anno,e i decreti legislativi dovrebbero essere emanati entro il primo trimestre del 2003. Vita: Quanti saranno i lavoratori che potranno beneficiare di queste innovazioni? Mattina: Oggi abbiamo circa 3 milioni di lavoratori in nero, a questi aggiungiamo quelli a paga virtuale: busta paga di mille ma dentro 500. Ci sono poi i co.co.co, i coordinati e continuativi, e infine calcolando anche l?abuso del lavoro occasionale, arriviamo a una platea di circa 6 milioni di persone. Credo sia ragionevole stimare che le nuove società di lavoro temporaneo riusciranno a intercettare almeno un 30% di questi lavoratori. Entro un anno dall?entrata in vigore della riforma, mi auguro riusciremo a garantire a 2 milioni di persone una flessibilità legale con paga contrattuale e il riconoscimento dei diritti oggi spesso negati. Vita: In questi anni non vi sono state risparmiate critiche: vi si accusa di legalizzare la precarizzazione del lavoro. Mattina: Le critiche più aspre provengono da un preciso filone politico ideologico, la stessa area che ignora il fenomeno del lavoro nero: non ho mai avuto notizia di uno sciopero contro l?impresa che nel sottoscala impiega illegalmente 50 cinesi. Ai lavoratori, invece, sono garantite condizioni pattuite nei contratti collettivi. Vita: Il lavoro temporaneo però rende meno stabile il futuro di chi vi ricorre… Mattina: Vede, nessuna impresa può lavorare con una prevalenza di lavoratori precari, la quota di lavoratori stabili sarà sempre maggioritaria. In Olanda e in Gran Bretagna, Paesi dove il lavoro temporaneo è molto diffuso, le forme di lavoro precarie interessano non più del 4-5% del totale della popolazione attiva, e a una maggiore mobilità corrispondono tassi di disoccupazione inferiori di diversi punti da quelli che si registrano in Italia. È meglio rimanere disoccupati, o magari essere costretti a lavorare in nero senza alcuna garanzia, o essere impiegati, seppur in aziende diverse, potendo contare su norme certe? Info: Italia: queste le big Nel mercato del lavoro italiano le prime tre imprese di lavoro temporaneo sono di tre diverse nazionalità: Obiettivo Lavoro, Adecco, Manpower. La prima è la più grande società italiana del settore. Una cooperativa cui oggi aderiscono 439 imprese socie. Nella compagine societaria di Obiettivo Lavoro sono presenti aziende e cooperative aderenti a Legacoop, Compagnia delle Opere, Confcooperative, Cna, e strutture di servizio di Acli, Cisl, Uil, Confesercenti, Cispel. Adecco è un gruppo franco-svizzero nato nel 1996 dalla fusione della società francese Ecco e della svizzera Adia. È presente in 58 Paesi con una rete di 5mila filiali, è quotata in Borsa a New York, Parigi e Zurigo, ha un portafoglio clienti di 200mila imprese e fornisce 700mila lavoratori temporanei al giorno in tutto il mondo. Infine, Manpower Inc., multinazionale statunitense fondata nel 1948 a Milwaukee, è una delle più grandi realtà aziendali nel settore dei servizi e della gestione delle risorse umane e della fornitura del lavoro temporaneo. Nel mercato del lavoro italiano le prime tre imprese di lavoro temporaneo sono di tre diverse nazionalità: Obiettivo Lavoro, Adecco, Manpower. La prima è la più grande società italiana del settore. Una cooperativa cui oggi aderiscono 439 imprese socie. Nella compagine societaria di Obiettivo Lavoro sono presenti aziende e cooperative aderenti a Legacoop, Compagnia delle Opere, Confcooperative, Cna, e strutture di servizio di Acli, Cisl, Uil, Confesercenti, Cispel. Adecco è un gruppo franco-svizzero nato nel 1996 dalla fusione della società francese Ecco e della svizzera Adia. È presente in 58 Paesi con una rete di 5mila filiali, è quotata in Borsa a New York, Parigi e Zurigo, ha un portafoglio clienti di 200mila imprese e fornisce 700mila lavoratori temporanei al giorno in tutto il mondo. Infine, Manpower Inc., multinazionale statunitense fondata nel 1948 a Milwaukee, è una delle più grandi realtà aziendali nel settore dei servizi e della gestione delle risorse umane e della fornitura del lavoro temporaneo. Info: Confinterim Home Page Info: Nonprofit SolCo Mantova, Cgm, Emporio dei lavori (prima società autorizzata all?attività di mediazione) e Obiettivo lavoro: sono i partner che hanno dato vita all?Agenzia per il lavoro di Mantova. Si tratta di una realtà non profit che offrirà servizi alle aziende (definizione e selezione degli addetti) e alla persone (assistenza nella ricerca). Ai soggetti svantaggiati, l?agenzia offrirà un accompagnamento durante la fase di inserimento. Nella provincia mantovana ci sono circa 700 portatori di handicap in attesa di occupazione. Info: Consorzio SOL.CO Mantova


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