Welfare

Carcere, detenuto sardo fa sciopero della fame

Chiede di non essere trasferito a Rebibbia e di continuare a scontare la sua condanna in Sardegna

di Chiara Sirna

Un detenuto sardo, costretto a vivere su una sedia a rotelle per una malattia degenerativa che lo ha colpito nel 2003, sta facendo lo sciopero della fame per chiedere di scontare la sua condanna in Sardegna e non a Rebibbia, in modo da stare vicino alla propria famiglia e al figlio di 11 anni affetto da leucemia. E’ la richiesta di un 55enne, invalido al 100%, segnalata dal garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, che tre mesi fa aveva parlato del caso alle autorita’ competenti.
“Negli ultimi mesi quest’uomo, che ha anche un figlio adolescente malato di leucemia, ha gia’ dovuto affrontare il viaggio in Sardegna per partecipare al processo in cui e’ imputato – ha dichiarato Marroni – mi chiedo se le autorita’ non ritengano opportuno far cessare quella che sembra una forma di accanimento. L’uomo e’ stato trasferito da aprile nel centro clinico di Rebibbia nonostante il fatto che le carceri sarde dispongano di ben due strutture sanitarie del genere. La sua condizione e’ stata aggravata dallo sciopero della fame che lo ha ridotto a pesare 45 chilogrammi”.
“Quella che abbiamo segnalato e’ una vicenda triste e paradossale – ha detto il garante del Lazio dei diritti dei detenuti – la condizione di quest’uomo viola il principio della territorialita’ della pena e, soprattutto, il diritto del detenuto a poter stare vicino, nei limiti del possibile, a suo figlio gravemente malato. Inoltre, quale che sia la pena che quest’uomo deve scontare, mi chiedo se questo trattamento e’ teso alla sua riabilitazione o viceversa non aggiunga una pena ulteriore, viste le gravissime condizioni di salute del detenuto e del figlio. Per questo ho gia’ contattato il dipartimento per l’amministrazione penitenziaria affinche’ si ponga fine a tale situazione”.


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