Famiglia

Calabria, il Csf “Piccolo Principe” compie due anni

Il centro servizi alla famiglie è nato su inziativa del centro comunitario Agape e di Aibi

di Redazione

Raccogliere la sfida della legge 149 che ha previsto la chiusura degli Istituti entro il mese di Dicembre 2006 ed impegnarsi per dare ad ogni bambino abbandonato la possibilità di crescere in una famiglia. Su questi obiettivi comuni l’Associazione AiBi – Amici dei bambini di Milano ed il Centro Comunitario Agape , hanno deciso di attivare due anni fa a Reggio Calabria una iniziativa congiunta per favorire l’affido ed altre forme di accoglienza dei minori in situazione di abbandono e di difficoltà familiari.E’ stato così avviato in forma sperimentale un Centro di Servizi alla famiglia che ha avuto l’appoggio del Gruppo finanziario SMA-AUCHAN e la collaborazione dell’Amministrazione Provinciale che ha messo a disposizione dei locali siti in Via Possidonea.
Il Centro ha attivato un intenso programma di informazione e sensibilizzazione e nel contempo ha attivato servizi rivolti sia alle famiglie affidatarie, sia ai minori e alle famiglie d’origine degli stessi. Sono state avviate forme di collaborazione con le Istituzioni Pubbliche, in particolare con il Tribunale dei Minori di Reggio Calabria, con il quale si è avviato un programma operativo per dare risposte ai nuovi bisogni dell’infanzia abbandonata attraverso anche nuovi modelli di accoglienza familiare.
Con i Comuni più importanti della zona ionica e tirrenica si è avviata una azione sinergica per stimolare iniziative degli enti Locali nella promozione e gestione dell’affido.
In quest’ottica, sono state reperite diverse famiglie disponibili all’affido, si è favorito l’inserimento di minori che si trovavano in Istituto, alcuni con problemi di disabilità, presso nuove famiglie affidatarie.
Coscienti che nell’esperienza impegnativa dell’affido le famiglie affidatarie non vanno lasciate sole, come supporto alle stesse si sono attivati forme di consulenza da parte di psicologi e neuro-psichiatri del Centro nonché un Servizio di consulenza Legale.
All’interno del CSF si è avviato inoltre , un nuovo servizio sperimentale di orientamento per le ragazze-madri e donne in difficoltà che presentano problemi che necessitano di assistenza: quali ricerca dell’abitazione, del lavoro e delle informazioni sui servizi sociali ai quali possono accedere.
Sia per le famiglie affidatarie che per i volontari sono stati organizzati a momenti di sensibilizzazione e formazione. Si sono esaminate le problematiche della famiglia in difficoltà con i suoi aspetti economici e sociali, la situazione dell’allontanamento del minore dalla famiglia di origine, la relazione d’aiuto dei minori a rischio sociale, l’azione di sostegno e di affiancamento del volontariato per i minori, senza trascurare di rivolgere l’attenzione direttamente ai partecipanti richiamandoli ai valori del volontariato e alle motivazioni che lo rendono operante.
Nella provincia di Reggio Calabria, il programma è stato portato avanti un lavoro di formazione a Locri, a Oppido Mamertina, Palmi, Bova Marina, Melito rivolto sia alle famiglie affidatarie che alle associazioni in collaborazione con gli Uffici Pastorali delle Diocesi e con le parrocchie.
Proprio a seguito del percorso formativo, è nato uno Sportello Informaffido ad Oppido Mamertina inaugurato sul territorio il 25 giugno 2006 dal quale è nata l’associazione di famiglie Progetto Accoglienza.
E’ stato pensato per avviare un’esperienza e delle iniziative legate all’accoglienza familiare e all’affidamento sul territorio provinciale, rivolte sia ai minori che alle famiglie, soprattutto quelle che vivono in condizioni precarie o disagiate.
L’iniziativa di Oppido Mamertina è nata grazie all’apporto di due famiglie affidatarie del posto che vivono l’accoglienza e l’affido con una grande carica motivazionale e che hanno deciso di rendere più vicina alla popolazione la loro personale esperienza e grazie alla disponibilità, in Oppido, della Amministrazione Comunale con il Sindaco Giuseppe Rugolo e il coinvolgimento attivo di Don Benedetto Rustico.L’auspicio è che esempio di Oppido che venga imitato da altri comuni della nostra provincia in modo da potere creare una rete capillare in grado di promuovere e sostenere l’esperienza dell’affido in sinergia con gli Enti Locali.
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NORD chiama SUD e il Sud ha risposto con slancio, competenza e molto amore. L’obiettivo di questo Progetto, se consideriamo che è stato avviato come sperimentazione, è stato abbondantemente raggiunto compatibilmente con le risorse limitate. Per un effettivo decollo dell’istituto dell’affido nel nostro territorio si dovranno investire adeguate risorse umane ed economiche da parte della regione in particolare ma anche degli Enti locali considerato anche che nella bozza del piano sociale regionale sono previsti centri per l’affido all’interno dei piani di zona.
L’esperienza ha messo in luce la generosità della gente reggina che forse fino ad ora non ha risposto appieno perché ha bisogno di avere più garanzie di essere sostenuta dalle Istituzioni e dalle Associazioni nel momento in cui si aprono a questa accoglienza sempre più necessaria dopo la chiusura degli istituti.
Ci sono ancora troppi bambini che vivono fuori della famiglia in Calabria, un migliaio circa di cui solo il 10% è in affido a differenza di regioni come per esempio il Piemonte dove sono il 50%.
Il NORD ha chiamato il SUD per un fine umanitario sapendo che, per il Sud, la famiglia è una risorsa. Concluso il progetto, ma non l’impegno dell’Agape a proseguire il lavoro avviato, l’auspicio è che con il sostegno della provincia, della regione e degli Enti Locali si possa operare per aumentare il numero delle famiglie che con generosità si aprano a questa importante forma di solidarietà sociale garantendo loro sostegno e accompagnamento. E’ questa dell’affido una delle strade da imboccare decisamente per garantire ad ogni bambino abbandonato quel diritto a crescere in una famiglia – se pur sostitutiva- che non può assolutamente essere eluso.

Il presidente del Centro Comunitario Agape
( Mario Nasone)

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