Welfare

No Global: Caruso e altri 19 arrestati questa notte

Tra i reati "associazione sovversiva". Don Vitaliano: "Assurdo"

di Redazione

Francesco Caruso, leader dei no global campani, e’ stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta della magistratura di Cosenza sull’attivita’ del movimento No global nel sud dell’Italia. Con lui sono state arrestate altre 19 persone, calabresi e pugliesi, con l’accusa di associazione sovversiva e responsabilita’ per incidenti verificatisi durante manifestazioni del movimento a Napoli e Taranto. Delle 42 persone coinvolte nell’ inchiesta, soltanto 22 sono indagate per il reato di associazione sovversiva. Nei loro confronti la scorsa notte sono state eseguite perquisizioni domiciliari che, secondo quanto hanno riferito gli investigatori, hanno portato al sequestro di un ”ingente quantita’ di materiale ritenuto di primario interesse investigativo’. E’ lungo l’ elenco dei reati contestati dalla Procura della Repubblica di Cosenza alle venti persone appartenenti ad organizzazioni ”no global” arrestate la scorsa notte. La prima accusa, secondo quanto ha riferito la Digos di Cosenza, e’ quella di cospirazione politica mediante associazione al fine di turbare l’ esercizio delle funzioni di governo, effettuare propaganda sovversiva e sovvertire violentemente l’ ordinamento economico costituito nello Stato. Agli arrestati vengono contestati, inoltre, l’ attentato contro gli organi costituzionali, il porto di oggetto atti ad offendere, la propaganda sovversiva, l’ istigazione a disobbedire alle leggi dell’ ordine pubblico, l’ invasione di edifici e la resistenza a pubblici ufficiali. persone arrestate la scorsa notte da carabinieri e polizia nell’ ambito dell’ inchiesta su alcune organizzazioni ”no global” sarebbero state collegate al gruppo dei ”black blok”. E’ quanto hanno riferito gli investigatori che hanno condotto le indagini. Il presunto collegamento con i ”black blok” avrebbe trovato conferma, secondo le stesse fonti, col ritrovamento nelle abitazioni di alcune delle persone coinvolte nell’ inchiesta di mazze di ferro, bastoni ed altri strumenti atti ad offendere che sarebbero stati utilizzati in passato durante manifestazioni ”no global”. Nel corso delle stesse perquisizioni sono state trovate anche maschere e passamontagna utilizzati dai manifestanti per rendersi irriconoscibili durante gli incidenti. L’ elenco delle 13 persone coinvolte nell’ inchiesta della Procura della Repubblica di Cosenza contro alcune organizzazioni ”no global” per le quali e’ stata disposta la misura della custodia cautelare in carcere si apre col nominativo di Francesco Cirillo, di 52 anni, residente a Diamante (Cosenza). Le altre persone arrestate e condotte in carcere, oltre a Francesco Caruso e Giuseppe Fonzino, capi dei ”no global” di Napoli e Taranto, sono Antonino Campenni’ (37), di Parghelia (Vibo Valentia); Anna Curcio (31), di Cosenza; Michele Santagata (36), di Cosenza; Lidia Azzarita (29), nata a residente a Napoli ma domiciliata a Diamante; Giancarlo Mattia (52), nato a Tarsia (Cosenza) e residente a Catanzaro; Claudio Dionesalvi (31), di Cosenza; Gianfranco Tallarico (31), di Cosenza; Antonio Paolo Rollo (50), di San Cesario di Lecce; Pierpaolo Solito (27), di Taranto, e Salvatore Stasi (48), di Taranto. Gli arresti domiciliari sono stati disposti per Emiliano Cirillo, (23), figlio di Francesco; Antonio Brunetti (27), di Manfredonia (Foggia), residente a Modena; Vittoria Oliva (61), nata ad Addis Abeba, in Etiopia, residente a Montefiascone (Viterbo); Lucia Francioso (27), di Taranto; Gianluca Fonzino (26), di Taranto; Giancarlo Petruzzi (29), di Taranto, e Giuseppe Orfeo (22), di Taranto. L’ultima ”uscita pubblica” di Francesco Caruso e’ stata solo due giorni fa, mercoledi’, quando e’ stato uno dei leader della manifestazione No-Global svoltasi a Lecce per protestare contro il vertice sull’immigrazione dei ministri dei Paesi dell’Iniziativa adriatico-jonica. Davanti a taccuini e telecamere, tranquillissimo, aveva soprattutto preso di mira la la legge Bossi-Fini, definendola ”criminale”, ed aveva invitato a ”trovare strategie per disobbedire a questa legge: aiutare gli immigrati a nascondersi, a evadere dai centri di detenzione, a passare le frontiere”. Caruso aveva inoltre annunciato, proprio per oggi, in concomitanza con lo sciopero dei metalmeccanici, una serie di picchetti da parte del movimento dei Disubbidienti davanti agli stabilimenti della Fiat, mentre per la prossima settimana la partenza del treno ‘No global express’: ”portera’ a Termini Imerese – aveva detto Caruso- centinaia di aderenti al movimento, che si uniranno in modo attivo alla lotta dei lavoratori della Fiat”. Al termine della manifestazione Caruso aveva raggiunto la stazione ferroviaria di Lecce insieme con qualche decina di disobbedienti, e si era unito alla protesta dei lavoratori salentini della catena dei supermercati Gum che hanno occupato i binari ferroviari in difesa del posto di lavoro. Quelle contestate a Francesco Caruso e agli altri arrestati “sono accuse assurde”. Don VItaliano della Sala, parroco di S. Angelo a Scala (AV), da sempre al fianco del movimento No global, cosi’ come da sempre e’ stato al fianco dei derelitti e degli immigrati, non usa mezze misure. Per lui, tra i primi a sapere e a diffondere la notizia degli arresti, infatti, c’e’ un “tentativo di criminalizzare il movimento”. “Siamo tutti stupiti”, dichiara all’Agi. “Tutto cio’ che ha fatto il movimento lo ha sempre fatto alla luce del sole. Se Francesco e gli altri hanno cospirato, tutti quanti lo abbiamo fatto”.


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