Sostenibilità

Meeting, il clima una sfida

Il ministro De Castro assegna all'agricoltura un'oggettiva responsabilità nelle politiche ambientali

di Antonietta Nembri

Da Rimini

Al Meeting si è parlato della sfida globale del clima in un incontro introdotto dall?affermazione da Elio Sidoni, direttore del dipartimento di scienze ambientali dell?Università di Milano Bicocca secondo cui «l?ambiente è il grande malato, e c?è confusione tra inquinamento locale e globale. I fattori antropici non sono trascurabili, ma non è dimostrato che le emissioni siano responsabili dell?incremento di temperatura del pianeta».

All?incontro erano presenti anche Fulvio Conti, amministratore delegato e direttore generale di Enel; Carlo Petrini, presidente e fondatore di Slow Food e il ministro delle Politiche Agricole, alimentari e forestali Paolo De Castro. L?Ad di Enel ha innanzitutto affrontato il problema dell?energia sottolineando l?esigenza di un approvvigionamento delle materie prime il più possibile al riparo da rischi geopolitici e la razionalizzazione dei costi di produzione dell?energia. Conti ha anche illustrato le linee di sviluppo dell?azienda che prevede investimenti futuri per 4.100 miliardi di euro destinati alla microcogenerazione di energia, alla distribuzione con reti intelligenti e alla maggior presenza nel mercato delle fonti rinnovabili.
«Pretendiamo che la terra sia una miniera infinita e una discarica infinita ?ha detto Petrini ? e dobbiamo rassegnarci a pagare ?un debito ecologico?». Ha poi rilevato un mancato impegno nel processo educativo e quindi un sentimento di impotenza, sollecitando una creatività mirata al breve periodo, ha osservato che «è fondamentale tornare all?economia locale, perché i soggetti locali diventino parte viva nella soluzione al problema ambientale ed alleati forti».

Il ruolo fondamentale dell?agricoltura cui è riconosciuta anche normativamente un?oggettiva resposabilità nelle politiche ambientali è stato richiamato dal ministro De Castro che ha parlato dell?opportunità di valorizzare le agroenergie, tenendo conto della globalizzazione del mercati. Fondamentale per il nostro Paese è la scelta di puntare sulla qualità, esaltando gli elementi distintivi dei nostri prodotti e sulla distribuzione, per cui «occorre portare i prodotti dove c?è maggiore domanda. Da noi i consumi stagnano o calano, mentre l?export alimentare nel 2006 è più elevato di quello del comparto meccanico o del tessile», ha poi sostenuto sulla necessità di lavorare anche in ambito europeo per «rafforzare il legame tra prodotto e territorio, non più limitabile ai meccanismi Dop e Igp».


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