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Dulbecco e Montalcini: “ingiusto scegliere tra ricerca e ricerca”

I premi Nobel criticano la scelta della Finanziaria di offrire agevolazioni fiscali soltanto alla ricerca sul cancro

di Benedetta Verrini

La Finanziaria prevede una deducibilità solo per le donazioni per la ricerca sul cancro. E Dulbecco e Montalcini non ci stanno: il mondo della ricerca scientifica italiana è, in queste ore, scosso dalla preoccupazione per questa nuova disposizione, che sembra voler premiare solo un ramo di un mondo molto più vasto. Al centro della bufera, l’articolo 35bis del testo della Finanziaria appena approvato alla Camera dei deputati, il quale dice testualmente: “Le erogazioni liberali in denaro, per un importo non superiore a 500 euro, effettuate nei primi quattro mesi dell’anno 2003 da persone fisiche a favore di enti, istituti, anche universitari, pubblici e privati e associazioni senza scopo di lucro che alla data di entrata in vigore della presente legge svolgono direttamente o indirettamente attività di studio e di ricerca scientifica sulle malattie neoplastiche, presso laboratori universitari, ospedali e istituti, sono deducibili dal reddito complessivo determinato per l’anno 2003 ai sensi del TU 917/1986”. “E’ un provvedimento inaccettabile, sia dal punto di vista dei principi che da quello strettamente umano. Come si può distinguere tra una patologia e l’altra?” commenta Angelo Maramai, direttore amministrativo di Telethon. “Prima la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate che ha escluso dal regime agevolativo delle Onlus le fondazioni di ricerca scientifica, poi il regolamento previsto dalla legge 460, con cui si potrebbe sanare la situazione, che continua a non essere emanato, infine questa disposizione della Finanziaria: che cosa dobbiamo pensare? E’ evidente che la ricerca viene ormai vissuta come un elemento del tutto residuale dal governo italiano”. I premi Nobel Renato Dulbecco e Rita Levi Montalcini hanno preso posizione contro quanto stabilito nella finanziaria. In questo modo, sottolineano, si penalizzano fortemente tutti gli altri ambiti della ricerca di base e applicata che svolgono un ruolo fondamentale per combattere malattie altrettanto gravi e migliorare la qualità di vita di milioni di italiani. Ecco la loro dichiarazione integrale: ?La scelta operata nella Finanziaria di concedere deduzioni fiscali alle sole donazioni dei privati indirizzate alla ricerca sulle malattie neoplastiche non ci sembra condivisibile. Riteniamo, infatti, che sia una strategia scientificamente sbagliata e umanamente ingiusta. La ricerca biomedica, che sta iniziando ad offrire straordinarie e concrete possibilità di cura per innumerevoli malattie, si nutre dei risultati provenienti da gruppi di ricerca di tutto il mondo e impegnati sui fronti più disparati: dalle malattie genetiche alle neoplasie, senza dimenticare quelle che, come la sclerosi multipla, hanno origine ancora incerta. La ricerca è, per sua stessa natura, sinergica tra le varie aree in cui opera: creare disparità di trattamento tra un settore ed un altro è poco saggio e lungimirante. Per non parlare poi di quei pazienti affetti da malattie rare, quindi escluse dai grandi investimenti pubblici o privati, che possono contare principalmente sulla ricerca finanziata da organizzazioni non profit?. Renato Dulbecco Rita Levi Montalcini


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