Sostenibilità

Aduc lancia l’allarme abiti alla formaldeide

L'associazione dei consumatori ha inviato una lettera al ministro della salute Livia Trco chedendo di fare chiarezza sulla quantità di questo materiale nei nostri indumenti. Si tratta di un canceroge

di Redazione

Limitare la quantità di formaldeide negli indumenti che indossiamo: è l’allarme lanciato dall’Aduc con una lettera indirizzata al ministro della Salte Livia Turco. La notizia, segnala la nota dall’Associazione per i diritti degli utenti e i consumatori viene dalla Nuova Zelanda dove, durante una trasmissione televisiva, sono stati resi noti i dati di una indagine sulla quantita’ di formaldeide presente nei tessuti di indumenti provenienti dalla Cina. Un cancerogeno, la formaldeide, che puo’ provocare irritazione delle mucose degli occhi, delle prime vie aeree e irritazione della pelle. Per questo oggi l’ADUC ha inviato la missiva ai ministri della Salute, Livia Turco e dello Sviluppo economico, Pierluigi Bersani per saper se anche in Italia siano state fatte analisi dei tessuti provenienti dalla Cina e quali siano i risultati.

I livelli accertati dall’inchiesta neozelandese sulla formaldeide, usata come antimuffa e per mantenere la piega, risultavano essere di 900 volte maggiori a quelli consentiti dall’Organizzazione mondiale della sanita’ (OMS). ‘«Si pensi che 2 volte significa un aumento del 100% – spiega l’Aduc, che aggiunge che – i valori fissati dall’OMS sono di 20 parti per milione mentre nei tessuti sono stati trovati valori fino a 18.000 parti per milione». Nel 2006, ricorda ancora Aduc, «il 22,4% dell’abbigliamento utilizzato in Italia proveniva dalla Cina (+22% rispetto al 2005)». Stessa provenienza per il 19% dell’insieme dei prodotti tessili (+31% rispetto al 2005). Il consiglio pratico dell’Aduc per i consumatori, in attesa che la vicenda si chiarisca, «e’ quello di lavare e ventilare i tessuti prima di indossarli»

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