Formazione
Les Afriques, ecco il Sole 24 ore afro
Il direttore del giornale presenta la nuova avventura editoriale
Gli uomini d?affari europei, americani, arabi e asiatici dispongono di una quantità impressionanti di mezzi d?informazione per orientare il loro business. L?imprenditore africano no. E nemmeno chi, al di fuori dell?Africa, si è convinto che il continente più ?sfigato? del pianeta offre in realtà opportunità economiche e finanziarie incredibili da cogliere al volo. Qualcuno, in Svizzera, se ne è accorto. A Dominique Flaux, presidente della Fondazione Ema, è bastato organizzare una conferenza sulla finanza africana a Ginevra nel novembre 2006 per intuire che al mercato internazionale dell?informazione mancava un tassello: un giornale interamente dedicato al mondo finanziario afro. Passano otto mesi, il tempo di riunire alcuni pesi massimi della finanza internazionale (Bnp Paribas e Crédit Suisse), ed ecco che il 5 luglio 2007 è uscito in edicola il primo numero di Les Afriques.
«La nostra avventura editoriale parte da una constatazione» spiega a Vita Philippe Séchaud, presidente del consiglio di amministrazione di Les Afriques. «L?Africa offre un vasto potenziale economico-finanziario. Negli ultimi dieci anni, imprenditori e governi africani hanno fatto sforzi enormi per liberalizzare e promuovere i loro mercati. Al punto tale che fondi di investimenti extra-africani dotati di portafogli che superano spesso i tre miliardi di dollari nutrono interessi crescenti per il continente africano».
Da cui, la necessità di rispondere al gap informativo. «Molti imprenditori africani ed europei sentono l?esigenza di essere meglio aggiornati sulle opportunità che offre quest?area» sottolinea il direttore Dominique Flaux, convinto che «questo interesse combacia con un periodo in cui le borse africane offrono ampie garanzie sulla trasparenza dei fondi».
Raccolte in 24 pagine color salmone, le notizie del primo numero di Les Afriques spaziano dalle realtà più conosciute come il Sudafrica, la Nigeria, il Marocco e l?Egitto fino a notizie più sorprendenti. Qualche esempio. Chi mai, almeno in Italia, si sarebbe aspettato che un colosso del servizio portuario come Dubai World avrebbe investito 100 milioni di euro per gestire il terminale di Dakar e costruire il nuovo porto della capitale senegalese? Oppure che l?azienda telefonica libanese Comium è diventata il quarto operatore di telefonia mobile in Costa d?Avorio con investimenti pari a 148 milioni di euro? A sostegno dell?impresa editoriale c?è poi il sito internet (info su: www.lesafriques.com) che in home page propone un elenco per Paese da cui si scopre che in Algeria le imprese italiane Condotte e Rizzani de Eccher hanno firmato un contratto di oltre 1,5 milioni di euro con le autorità algerine per costruire160 km di tratto ferroviario Oued Tletlat e Tlemcen (ovest del Paese).
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