Formazione

Casini, saremo base di più ampia aggregazione

Intervista del leader Udc al Corriere della Sera: possiamo farci promotori di un progetto alternativo, il centrodestra non ha mantenuto le promesse

di Redazione

Un anno di opposizione non e’ passato invano. Anche se l’Udc non ha fatto sconti al governo, su provvedimenti ragionevoli e condivisibili ha cercato il confronto con l’Unione. Ma ora occorre interrogarsi sulle prospettive del centro destra e sulla percorribilita’ di un progetto alternativo di cui l’Udc puo’ farsi promotore. E’ il senso di un intervento di Pierferdinando Casini, ospitato in prima pagine sul “Corriere della Sera”. L’analisi parte dal bilancio dei risultati della precedente legislatura, nella quale “la coalizione di centrodestra non e’ riuscita a mantenere tutte le promesse che aveva fatto. Molti buoni provvedimenti sono stati varati mentre altre proposte, alcune ottime, altre davvero pessime, non hanno visto la luce. Alla fine, pero’, la grande ‘rivoluzione liberale’ non c’e’ stata”. “La politica -aggiunge Casini- comunque non si ferma, va avanti, ecco perche’ e’ oggi fondamentale valutare se e quanto sia stato inutile per il centrodestra l’anno appena trascorso, e come riportare l’attenzione dell’opinione pubblica dai tanti, troppi, costi della politica alle scelte della politica stessa. Comincio col dire che questo anno di opposizione non e’ trascorso, almeno per l’Udc, vanamente (…) Non abbiamo inseguito l’effimera illusione della spallata”, anche se “non abbiamo fatto alcuno sconto a al governo e alla maggioranza, abbiamo combattuto la nostra battaglia in piena trasparenza: forse e’ poco ma certamente non e’ un bilancio trascurabile”. Il leader dell’Udc arriva al “nocciolo della quesione”: “da molto tempo denunciamo il fatto che lo scontro tra Cdl e Unione, cosi’ come e’ interpretato, puo’ si’ garantire l’alternanza ma non il varo delle necessarie scelte politiche, ed e’ per questo che nelle coalizioni prevalgono le ragioni ‘redistributive’ su quelle ‘produttive’ e virtuose. Con un sistema elettorale che costringe ad alleanze forzose anche fra gli opposti non si va da nessuna parte: il bilancio di questi anni lo dimostra senza tema di smentita”.

“A nostro avviso -scrive ancora Casini- occorre slegare il processo decisionale dalla rendita di alleanze troppo disomogenee. C’e’ bisogno di concorrenza, e di concorrenza vera. Non si tratta di progettare fuorvianti ritorni al passato, ma di ridare agli elettori la possibilita’ di scegliere e ai partiti la possibilita’ di governare senza il ricatto delle estreme”. “Noi continuiamo a lavorare alacremente sui contenuti che caratterizzano il nostro partito e non ci sottraiamo al confronto con Forza Italia, che milita assieme a noi nella famiglia del Ppe e col nascente Partito democratico, che sembra in questi giorni piu’ un grande caravanserraglio di nomenclatura che una risposta vera ai problemi dell’Italia. Abbiamo organizzato il 14 ottobre una grande occasione di incontro e dibattito: a Milano -conclude- confermeremo che l’anno trascorso non e’ stato inutile e che nei mesi che verranno l’Udc si dimostrera’ capace di essere lievito di una piu’ ampia aggregazione dei moderati italiani”.


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