Volontariato

Appello del Cipsi per rilanciare la cooperazione

A Ponte di Legno si è conclusa la 4 giorni di summit delle Ong italiane

di Redazione

?Il passato ci dice che troppo spesso attraverso la cooperazione internazionale e il cosiddetto aiuto pubblico allo sviluppo, non solo non si sono risolti i problemi, ma si è peggiorata la situazione. Aiuto e cooperazione sono divenuti di volta in volta continuazione della dominazione coloniale, promozione delle imprese e dei modelli produttivi europei e nazionali, occasione per disfarsi del surplus agricolo e alimentare, creazione di dipendenza politica, ulteriore impoverimento dei poveri.
Oggi chiediamo alla politica italiana non solo di affrettare i tempi della riforma della legge sulla cooperazione internazionale, ma soprattutto di avere coraggio: superare il binomio tradizionale: sviluppo-sottosviluppo! La cooperazione deve essere attenta non tanto ad aiuti e progetti bensì alle persone e ai loro diritti. Deve divenire motore trainante di un cambiamento politico, economico, culturale, che ponga i diritti di tutti e il loro rispetto al centro di ogni scelta. Forse è tempo di capire che o la cooperazione diviene il punto di partenza per un cambiamento globale di politica, di economia e di cultura, oppure continuerà ad ingannare i ?poveri? e a fabbricare miseria. La farsa degli obiettivi del millennio lo stanno dimostrando chiaramente?. In questi termini Guido Barbera, presidente del CIPSI ? coordinamento di 41 Ong e associazioni di solidarietà internazionale ? ha concluso questa mattina i lavori della settima edizione del convegno culturale internazionale TONALESTATE 2007, tenutosi dal 4 all?8 agosto a Ponte di Legno.

Soffermandosi sulle difficoltà del continente africano – Barbera ha lanciato un caloroso appello per la popolazione dello Zimbabwe: ?Rivolgiamo un forte appello al Governo italiano e alla comunità internazionale per lo Zimbabwe: è urgente ripristinare nel Paese africano il rispetto dei diritti umani e la democrazia. Lo Zimbawe oggi è un Paese devastato dalla fame, dall?HIV e dal tracollo finanziario. Milioni di persone hanno lasciato la nazione; si stima che l?inflazione sia al 4500% ma fonti non ufficiali parlano anche del 20mila percento. Un paese che un tempo era il gioiello dell?Africa, oggi è una nazione imbavagliata, in agonia. Un controllo militare in difesa degli interessi al potere. Gli economisti lanciano un allarme che nessuno raccoglie e nel 2008 si andrà al voto con migliaia di persone sfollate, un?agricoltura al collasso e una situazione sanitaria disperata. È indispensabile ed urgente che la comunità internazionale intervenga per garantire elezioni trasparenti e legittime, anche tramite un adeguato sistema di Osservatori Internazionali indipendenti.?
                                                                  


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