Cultura

Lavoro: Bonanni (Cisl) ricorda Marcinelle

Domani la giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo

di Redazione

L? 8 agosto del 1956 a Marcinelle, in Belgio, nell?incendio all?interno della miniera di carbone del Bois du Cazier, morivano 262 persone, dei quali 136 emigranti italiani. Tra il ?46 e il ?57 arrivarono in Belgio circa 200mila lavoratori italiani che, privi di ogni tipo di formazione, venivano avviati ad un lavoro pericolosissimo senza alcuna misura di sicurezza. ?La CISL ? afferma il Segretario Generale Raffaele Bonanni – ricorda con partecipata commozione gli emigranti italiani vittime sul lavoro, affinché  il loro sacrificio non sia stato vano e le nuove generazioni si facciano portatrici di valori essenziali, quali la solidarietà e l?accoglienza. Non a caso, nel 2001 – sottolinea  – è stata istituita ogni 8 agosto la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo, per ricordare i tanti emigranti vittime di tragedie analoghe nel mondo che, nel tentativo di riscattarsi dalla miseria e dalla povertà, hanno trovato la morte. Purtroppo sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro, anche in Italia, riscontriamo ancora molte carenze. Secondo i dati Inail – ricorda Bonanni – sono state 1.280 le vittime sul lavoro nel 2006 e risultano in  aumento i morti tra i lavoratori extracomunitari.

Ugualmente, per ciò che riguarda l?immigrazione le disfunzioni e le aberrazioni continuano con il permanere della legge Bossi-Fini – ammonisce il Segretario Generale della CISL – nonostante il nuovo Governo abbia presentato nuovi disegni di legge in materia di immigrazione, cittadinanza, contro la tratta e lo sfruttamento lavorativo. Purtroppo non è stato ancora emesso il Decreto dei Flussi 2007 da parte del Ministero del Lavoro, visti gli enormi ritardi accumulati nel disbrigo delle pratiche di rinnovo e di rilascio dei permessi di soggiorno. Riteniamo quindi ? conclude Bonanni – che solo con una politica coraggiosa e di forte impatto si possa valorizzare l?apporto dei lavoratori immigrati nel nostro Paese, anche tramite la regolarizzazione di tutti coloro che irregolari e clandestini (sono almeno 600 mila persone) siano in grado di dimostrare l?esistenza di un rapporto lavorativo attuale o pregresso, contrastando in tal modo non solo il lavoro nero ma anche le organizzazioni criminali che sfruttano questi lavoratori.?

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