Sostenibilità
Commercio equo: Honduras, vittoria produttori caff
Cade l'ipotesi di dollarizzazione del debito. Decisiva la mobilitazione partita dall'Italia grazie a TransFair e Etimos a favore dei piccoli coltivatori
Successo per i piccoli produttori di caffè in Honduras. I coltivatori sono infatti riusciti ad ottenere dal proprio governo il rispetto degli accordi sul caffè.
L?esecutivo ha infatti deciso di far cadere l?ipotesi di dollarizzazione del debito di 630 milioni di lempiras (pari a 60 milioni di dollari) precedentemente accumulato dai cafetaleros. Il prossimo obiettivo sarà la definizione di una vera e propria politica a sostegno dei piccoli produttori, i più esposti alle conseguenze della crisi mondiale del caffè.
Il risultato grazie anche alla mobilitazione lanciata in Italia. Era la fine di agosto quando Etimos e TransFair Italia lanciavano una campagna a sostegno dei piccoli produttori di caffè dell’Honduras, chiedendo di inviare un fax di protesta all’ambasciata honduregna a Roma. Dal paese centroamericano erano arrivate notizie drammatiche: la polizia aveva represso violentemente una marcia pacifica di cafetaleros che chiedevano al governo honduregno il rispetto degli accordi precedentemente presi a sostegno di un settore produttivo vitale per l’economia nazionale e per la sopravvivenza quotidiana di migliaia di famiglie ma attualmente in grave crisi. Tra le vittime di questa repressione anche Dagoberto Suazo, direttore generale di Ccch (Central de cooperativas cafetaleras de Honduras), il Coordinamento che riunisce la maggior parte dei piccoli produttori del paese Centroamericano. E proprio dalla Central sono partiti un appello e una richiesta di aiuto che, attraverso i circuiti del commercio equo internazionale, sono arrivati anche in Italia. Migliaia di persone hanno risposto al nostro invito e la pressione si è tradotta oggi in nuove possibilità di dialogo.
Etimos e TransFair ringraziano tutti coloro che in Italia si sono mobilitati a favore dei cafetaleros honduregni.
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