Mondo

La via latino-americana alla cooperazione internazionale

«L’aiuto allo sviluppo in America Latina sembra essere ripartito dopo anni davvero difficili per noi»: messaggio delle ong che hanno incontrato la Sentinelli in visita ufficiale in Sud America

di Paolo Manzo

«L?aiuto allo sviluppo in America Latina??
sembra essere ripartito dopo anni davvero difficili per noi». È questo il messaggio delle ong italiane che tra il 23 e il 27 luglio hanno incontrato la viceministro degli Esteri con delega per la cooperazione internazionale, Patrizia Sentinelli, in visita ufficiale in Argentina e Uruguay. Durante la sua cinque giorni in America Latina che l?ha vista prima a Buenos Aires e poi a Montevideo, la Sentinelli è stata favorevolmente impressionata dalla capacità di far rete delle nostre ong operanti in Argentina. In un documento congiunto, le ong hanno elencato dubbi e richieste sul futuro dei progetti che, da quando il Paese venne colpito dalla grande crisi del dicembre 2001, sono molto numerosi. Il documento rappresenta una novità ma, soprattutto, una buona base per discutere il futuro della cooperazione in Paesi a ?medio reddito? come l?Argentina che, senza dubbio, non hanno le stesse problematiche legate alla povertà dell?Africa sub sahariana e, quindi, richiedono interventi che superino la stretta emergenza di qualche anno fa. Il ?fare cooperazione? oggi in America latina può essere utile all?Italia per imparare ad affrontare con una visione differente problematiche quali il degrado urbano e l?integrazione sociale. Del resto, proprio in America Latina è nato il bilancio partecipativo e, da queste parti, il recupero cooperativistico di centinaia di aziende fallite è una realtà oramai consolidata.

Tra i progetti visitati a Buenos Aires quello dell?8 de Mayo, un insediamento sorto nel 1998 su una discarica abusiva dove oggi vivono più di 9mila persone e che l?Icei – Istituto cooperazione economica internazionale sostiene da cinque anni, e quello gestito dall?ong Progetto Mondo – Mlal sulla lotta all?esclusione giovanile nella Gran Buenos Aires che, grazie a corsi di formazione e laboratori tecnici cui partecipano circa 500 ragazzi, ha inserito molti giovani delle ?villas miserias? (l?equivalente delle favelas brasiliane) nel mercato del lavoro.

Unica nota stonata del viaggio, la decisione dell?ambasciatore italiano a Montevideo di far alloggiare la Sentinelli allo Sheraton, a differenza del suo omologo argentino che ha trovato spazio all?interno della sua residenza per ospitare la viceministro. Vista la magione del nostro massimo rappresentante diplomatico in Uruguay, forse un piccolo sforzo logistico (e mentale) avrebbe fatto risparmiare un po? di soldi per qualche progetto in più…


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