Ha 35 anni, è nato a Napoli, lavora nella pedagogia interculturale con i rom e i sinti. Dopo Napoli comincia a Scampia, i rom li ha raccontati in un libro per bambini, Gago (Orecchio acerbo).
Come è riuscito a farsi pubblicare un racconto sui rom?
E' stata la casa editrice che mi ha cercato: volevano un libro per avvicinare i bambini alla cultura rom. Ma siccome la cultura rom non c?è, esistono tante culture, mille modi di essere ?non gagè?, alla fine ho scelto di raccontare una storia vera, quella di Gago, un bimbo del campo di Scampia, morto accoltellato a 6 anni.
Non è una scelta un po? triste per un libro per bambini?
Per noi i bambini devono crescere nel mondo di Walt Disney, dove la morte è un tabù: per i rom non è così. I bambini partecipano come tutti ai riti comunitari che circondano la morte.
Ci sono altri libri in arrivo?
No, ma le storie le racconto sempre. Quest?anno ho insegnato in una scuola di montagna, in provincia di Bolzano: 7 bambini, dai 6 ai 9 anni.
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