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Marziale: imprudente il voto ai 16enni

Secondo il presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, il voto a 16 lede i diritti dell'infanzia

di Redazione

?La richiesta di abbassamento a 16 anni della soglia anagrafica degli aventi diritto al voto costituisce un atto ingiustificabile di imprudenza e disconoscenza dello stato psicobiologico dei soggetti in età evolutiva contro il quale siamo disposti a ricorrere a qualsiasi mezzo democratico di contrasto?. E? questa la netta presa di posizione del sociologo Antonio Marziale, presidente dell?Osservatorio sui Diritti dei Minori, in relazione alla proposta di legge presentata dai parlamentari Calgaro e Bobba, orientata a concedere il diritto al voto agli under 16.
Il comunicato è nella home page del sito, www.osservatoriominori.org.
Per Marziale ?a sedici anni si è nella fase più delicata del processo evolutivo, condizionato da una tempesta ormonale che rende instabile l?umore e il carattere degli individui e il fatto che gli adolescenti di oggi dispongano di conoscenze culturali più ferrate rispetto ai coetanei di ieri non giustifica minimamente una proposta di legge che, di fatto, tende a forzare la crescita di soggetti che invece dovrebbero essere tutelati con particolare attenzione?.
Il presidente dell?Osservatorio si dice “contrariato da un atto politico che, se malauguratamente approvato, ruberebbe due anni di diritti ai minori ed avvia un processo di concatenazioni inevitabili che vanno dall?abbassamento della soglia della minore età ad una serie di precoci responsabilizzazioni?.
Marziale conclude: ?E? auspicabile che al coro di approvazioni alla proposta si contrappongano espressioni di dissenso nell?esclusivo interesse di soggetti che hanno il sacrosanto diritto di vivere fino in fondo la loro stagione di diritti inalienabili?.


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