Politica

Stati Uniti: presidenziali, Hillary ancora in testa nei sondaggi

La quarta sfida televisiva tra i candidati democratici ha eletto sil suo vincitore: il popolo della Rete

di Redazione

Nessun vincitore nella quarta sfida tv tra i candidati democratici per la Casa Bianca, la prima imperniata sulle videodomande del popolo di YouTube. A brillare nella notte di Charleston, in Carolina del Sud, e’ stata piu’ l’inventiva e la spontaneita’ dei quesiti arrivati alla Cnn dai navigatori americani, che non le stelle del partito dell’asinello, guidate da Hillary Clinton, Barack Obama e dal terzo uomo, l’ex senatore John Edwards. Per gli analisti il confronto tra gli otto candidati si e’ concluso in una sostenziale parita’, a tutto favore dell’ex First Lady, che si mantiene saldamente al comando nei sondaggi, con il 45% delle preferenze contro il 30% del rivale alle primarie,il senatore dell’Illinois Barack Obama.

Per la prima volta, grazie al connubio tv-internet, sono stati gli americani a intervistare per due ore, dalle 19 alle 21 ora locale (dall’una alle tre di notte in Italia) gli aspiranti presidenti, prendendo la scena e relegando il giornalista Anderson Cooper al ruolo di moderatore. I video sono arrivati da tutto il mondo e in tutte le forme: dai lavoratori in un campo profughi in Darfur a un pupazzo di neve animato, che ha chiesto misure contro il riscaldamento del pianeta. Ne sono stati scelti 39 su 3000 pervenuti. Alle domande impertinenti (“lavorereste per la paga minima di 5 dollari e 15 centesimi l’ora”?) ne sono seguite altre su temi caldi come l’immigrazione, la sanita’ e la politica estera.

“Nel primo anno del mandato, incontrereste i leader di Iran, Siria, Venezuela, Cuba e Corea del Nord?”, e’ stato chiesto. “Si, e’ una disgrazie non averlo fatto prima”, ha risposto Barack Obama, affermando che Ronald Reagan e John F. Kennedy avevano dialogato con l’Unione Sovietica durante la guerra fredda. Invece, la Clinton ha preso le distanze: “Non mi presto a operazioni di propaganda”, ha affermato, “Non avremo un presidente che incontra Fidel Castro e Hugo Chavez o i presidenti di Nord Corea, Iran e Siria fino a quando non sappiamo che piega prenderanno le cose”. Infine, le provocazione di Jordan Williams, uno studente dell’Universita’ del Kansas, che voleva sapere come la Clinton rispondesse alle critiche di non essere abbastanza donna. Lei ha risposto: “Non potrei correre per la presidenza se non come una donna. E’ eccitante pensare che potrei rompere il piu’ resistente dei tabu'”.


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