Cultura

Padre Bossi: intervista a radio Vaticana

Riportiamo l'intervista rilasciata a Radio Vaticana dal missionario rapito e poi liberato nelle Filippine.

di Redazione

?Io dico grazie di cuore per la preghiera del Papa e di padre Gianni, il superiore, che tutti i giorni mi spiegherà un pezzettino di tutto quello che è stato fatto per me. Lo devo ringraziare, perchè ogni giorno la mia gioia aumenta sempre di più. Bisogna ringraziare tutta questa gente che ha pregato per me?: lo ha detto padre Giancarlo Bossi in un?intervista oggi alla Radio Vaticana, che lo ha raggiunto al telefono a Manila. ?Una delle cose della mia esperienza è che nel tempo libero, che era tanto, pensavo a tutta la mia vita, a tutte le persone che ho incontrato, alle facce degli amici, agli amici vivi, agli amici morti e credo che anche questo sia stato molto bello? ha detto ancora il missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime) rilasciato ieri dopo 39 giorni di prigionia, rispondendo alle domande di Tiziana Campisi. Di seguito, un estratto dell?intervista telefonica.

Padre Bossi: È un?esperienza che non desidero faccia nessuno, perché è molto dura. Andrei calmo nel consigliare a qualcuno di avere esperienze come la mia. D?altra parte, sto capendo pian piano che insegna tante cose. Avrò, quindi, tempo, credo, in questi mesi di riflettere su quello che veramente è accaduto.

D. ? Ci sono stati dei momenti difficili, dei momenti in cui si è scoraggiato?
R. ? No, grazie al cielo non mi sono mai scoraggiato, grazie all?esperienza di padre Benedetto, rapito e poi rilasciato, e di padre Giuseppe Pierantoni, anche lui rapito e rilasciato. Per cui, anch?io mi ero messo il cuore in pace e mi ero detto: ?Anch?io verrò rilasciato un giorno?. Non ho mai perso la tranquillità dentro di me e di questo devo ringraziare veramente il Signore, che mi ha tenuto sereno e tranquillo di fronte a tutto quello che mi stava accadendo.

D. ? C?era un dialogo con i suoi sequestratori?
R. ? Tutti i giorni si parlava del più e del meno. Loro pregavano ed io pregavo. Una delle domande che facevo loro, e anche a me stesso, era: ?Ma stiamo pregando lo stesso Dio o è un Dio diverso, visto che voi pregate con il fucile a destra ed io rapito a sinistra? E? lo stesso Dio che vuole tutte queste cose o che cosa?? Per cui pian piano certe domande sono ancora dentro di me e devo ancora approfondire tutto il senso di queste cose.

D. ? Le hanno spiegato le motivazioni del suo sequestro?
R. ? Loro vogliono i soldi per poter comprare le armi e la motivazione per rapirmi è che io sono italiano, quindi, non essendo filippino, il governo in tutti i sensi avrebbe cercato la mia liberazione.

D. ? Padre Bossi, lei è un missionario. Questa esperienza come le ha fatto guardare alla sua missione?
R. ? Credo mi abbia fatto capire che siamo ancora molto lontani dal riconoscerci come fratelli. Io spero e credo che arriverà il giorno in cui potremo dire assieme che Dio è nostro Padre da figli di Dio e riconoscere che tra di noi siamo veramente fratelli e sorelle.

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