Cultura

Fukuyama: l’integrazione non funziona? Colpa del welfare

Provocazione di Francis Fukuyama sul "Corriere della Sera"

di Sara De Carli

L’integrazione non funziona? Colpa del welfare. Loscrive Francis Fukuyama, già celebre per la predizione della “fine della storia”, dalle pagine del Corriere della Sera. Si tratta di un’anticipazione del testo che uscirà sul prossimo numero della rivista “Atlantide”, trimestrale di approfondimento della Fondazione per la sussidiarietà.

Fukuyama dichiara fallito il modello multiculturale, basato sulriconoscimento dei gruppi e dei loro diritti. “A causa di un malinteso senso di rispetto per le differenze e talvolta per sensi di colpa postcoloniali è stata ceduta alle comunità culturali un’eccessiva autorità nel fissare regole di comportamento per il loro membri. Il liberalismo non può essere basato sui diritti dei gruppi, perché non tutti i gruppi sostengono valori liberali”. E siccome la tradizione – di più, l’identità – europea è liberale, “le culture che non accettano tali premesse non meritano uguale protezione in una democrazia liberale. I membri delle comunità immigrate e i loro disecndentimeritano di essere trattati su un piano di parità come individui, non come membri di comunità culturali. Non c’è ragione perché una ragazza musulmana sia trattata diversamente da una cristiana o da una ebrea riepstto alla legge, comunque la pensino i suoi parenti”.

Solo che tutto questo in Europa è più difficle. Più difficile “chiedere ai musulmani di rinunciare ai diritti di gruppo”, perché “molti Paesi europei hanno tradizioni corporative”, e se l’Europa vuole £stabilire il principio liberale di un pluralismo fondato sugli individui, allora deve affrontare il problema di tali istituzioni corporative ereditate dal passato”.

E qui viene l’attacco di Fukuyama al welfare state. “In gran parte dell’Europa – scirve – una combinazione di regole rigide del mondo del lavoro e di benefit generosi spiega come gli immigrati vengano non in cerca di lavoro, ma di welfare. Molti europei affermano che il meno generoso welfare state statunitense privi i poveri di dignità. E’ invece vero il contrario: la dignità si sviluppa grazie al lavoro e al contributo che attraversoil proprio lavoro una persona dà al resto della società. In diverse comunità musulmane d’Europa circa metà della popolazione sopravvive grazie al welfare, il che contribuisce direttamente a indurre un senso di alienazione e di disperazione”.


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