Cultura

Congo/Kinshasa: situazione umanitaria esplosiva nel Kivu

Il Nord-Kivu confrontato alla più grave crisi di sfollamento degli ultimi tre anni

di Redazione

L’Alto Commmissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia (UNICEF) hanno iniziato oggi una distribuzione congiunta di assistenza umanitaria a oltre 10mila sfollati interni nell’area di Buganga, nella provincia del Nord Kivu, nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo. La provincia del Nord Kivu e’ attualmente teatro della piu’ grande crisi di sfollamento forzato da tre anni a questa parte: da gennaio 163mila persone sono state costrette ad abbandonare il loro luogo di origine, portando a 650mila il numero degli sfollati interni presenti nella provincia.

Per questo l’Agenzia delle Nazioni Unite esorta tutti i gruppi armati nel Nord Kivu ”a porre immediatamente fine agli attacchi e alle atrocita’ nei confronti della popolazione civile, quali incendi di villaggi, saccheggi su larga scala e stupri”. L’UNHCR esprime in una nota ”grande preoccupazione per la situazione nella parte orientale del paese, dove lo sfollamento e le atrocita’ si susseguono sempre piu’ di frequente. La tensione nella provincia ha raggiunto l’apice e si teme che, con il formarsi di milizie, ci siano le premesse per un disastro umanitario e per massicce violazioni dei diritti umani”.

L’Agenzia teme che, invece di portare ad una maggiore stabilita’, ”nuove operazioni militari da parte di milizie ribelli, gruppi armati e forze governative comporterebbero maggiori sofferenze per la popolazione civile”. Gli sfollati che stanno ricevendo aiuti umanitari (coperte, utensili per la cucina, taniche per l’acqua e sapone) hanno abbandonato i loro villaggi di origine a maggio a causa dei combattimenti tra brigate miste e altre milizie. Le famiglie della zona che ospitano gli sfollati non riescono piu’ a far fronte ai bisogni di questi ultimi e, di conseguenza, sono stati creati nove nuovi campi. In questi campi, tuttavia, le persone sono maggiormente esposte alle malattie ed alla violenza, dal momento che l’area si sta progressivamente militarizzando. L’UNHCR ha inviato nella provincia del Nord Kivu un gruppo di specialisti in gestione dei campi per aiutare a migliorare le condizioni di vita, tuttavia segnala anche che ”l’accesso ai campi e’ problematico per le agenzie umanitarie, a causa del deteriorarsi delle condizioni di sicurezza”.

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