Non profit

Noi immigrati, cittadini di fatto

Gentile direttore, tramite il vostro bel settimanale vorremmo indirizzare una lettera ai nostri concittadini ...

di Riccardo Bonacina

Gentile direttore, tramite il vostro bel settimanale vorremmo indirizzare una lettera ai nostri concittadini. Siamo un gruppo di cittadini di Milano e provincia che vive nel VOSTRO Paese ormai diventato il NOSTRO Paese. Siamo un gruppo di persone immigrate che ha deciso di partecipare attivamente e responsabilmente alla vita di questo Paese, non solo versando i contributi ma organizzandosi socialmente.

Per difendere i nostri diritti siamo spesso dovuti diventare ?immigrati di professione?. Siamo un gruppo misto, di provenienze diverse e con una forte presenza di donne, che si sta impegnando su questi temi. Siamo componenti esperti nei vari ambiti legati al tema dell?immigrazione (ambito giuridico, sanitario, educativo, economico?) e lavoriamo come operatori e volontari nel territorio milanese confrontandoci quotidianamente con realtà concrete. Per questa grande ricchezza e il nostro impegno giornaliero in materia di immigrazione, abbiamo deciso di fare i primi passi nella costituzione di una rete, ?la rete dei cittadini di fatto?; cittadini che affrontano volta per volta i diversi argomenti che riguardano l?ampio universo dell?immigrazione. Crediamo in questo Paese, dove abbiamo scelto di vivere, e lottiamo con coraggio per avere i diritti che ci spettano perché ci sentiamo profondamente cittadini (indipendentemente dal riconoscimento giuridico formale dello Stato) e perché siamo convinti che senza il nostro contributo da protagonisti non ci potrà essere un?Italia migliore.

Purtroppo abbiamo notato ultimamente in Italia e nella città cosmopolita di Milano che le aggressioni verbali e fisiche nei confronti della popolazione immigrata indistintamente aumentano drasticamente. Aumenta proporzionalmente anche la manipolazione psicologica sui cittadini italiani che oggi ci temono associandoci in maniera semplicistica e irreversibile a delinquenti. Siamo consapevoli della esistenza della delinquenza e vogliamo contrastarla esattamente come voi. Ma delinquenza non può e non deve essere sinonimo di immigrati. In Italia, siamo 2.670.524 cittadini stranieri (dati Istat al 1° gennaio 2006) e la maggioranza di noi è inserita nella società a tal punto da essere spesso invisibile o ?normale?. Ma basta che uno di noi sbagli per essere immediatamente criminalizzati tutti. La memoria non può essere corta: vi ricordate quando per la condotta di alcuni emigrati italiani tutta la vostra comunità veniva definita come mafiosa? Siamo convinti che l?unica strada per costruire una società dove tutti possano avere uguali diritti ma anche uguali responsabilità, una società di convivenza e co-cittadinanza è quella del dialogo, un dialogo tra tutti i protagonisti, che deve essere pensato e agito in base al rispetto e che deve vedere come soggetti i diretti interessati. Noi continueremo a impegnarci seriamente, aiutateci con l?ascolto e il vostro impegno.
Rete Cittadini di Fatto, Milano

Carissimi, grazie della bella lettera. Bello anche il nome della vostra associazione di associazioni.


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