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Ma la notte si/ Gionata, 13 anni di ambulanza: «strafarsi non va più di moda»

È un habitué della movida della sua città. Conosce alla perfezione ogni angolo del divertificio empolese, il crocevia dello sballo toscano, proprio a metà strada fra Firenze...

di Redazione

È un habitué della movida della sua città. Conosce alla perfezione ogni angolo del divertificio empolese, il crocevia dello sballo toscano, proprio a metà strada fra Firenze, il polo invernale, e la Versilia, la Mecca dello sballo estivo. Su queste strade di giovani ne viaggiano tantissimi, soprattutto nel weekend. Fino a qualche anno fa c?era pure la Jaiss, una discoteca di quelle hard. Talmente estrema da dover chiudere (a dire il vero si è solo trasferita a Firenze, qualche decina di chilometri più in là) «per motivi di ordine pubblico». Gionata Fatichenti, 27 anni, da quando ne aveva 14 volontario sulle ambulanze delle Misericordie, ne ha viste tante, compreso un amico ucciso da un pirata della strada completamente ubriaco. «I primi a soccorrerlo siamo stati noi». È stata la notte più brutta. Quella che non dimenticherà mai.

Non l?unica: «Dallo Jaiss uscivano bianchi come cenci, nel weekend ne soccorrevamo a decine». Pasticche. «Alla maggior parte di loro bastava prendere una boccata d?aria, altri invece finivano in ospedale». Ragazzi di 20/25 anni. Coetanei. Giustificazioni? Poche. «Ci dicevano che non era la prima volta, che lo avevano già fatto e che non era successo niente». Negli ultimi due anni, le cose però sono cambiate. «Strafarsi non è più considerato ?ganzo?». Effetti delle campagne di informazione. «Credo di sì, di macchine nel fosso se ne vedono sempre meno, anche se la notte rimane un momento delicato».

Lui intanto continua a salire sulle ambulanze di una delle Misericordie più giovani d?Italia: 280 volontari, il 70% under 45. Colleghi, amici. «La differenza la fanno le compagnie che hai intorno, non è un caso che nessuno di noi non ha mai avuto certi problemi».

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