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Iraq: il Parlamento vota “no” alla Risoluzione 1441

La decisione finale resta al presidente Saddam Hussein.

di Redazione

Il Parlamento iracheno si e’ oggi pronunciato all’unanimita’ per un ‘no’ alla Risoluzione 1441 del Consiglio di sicurezza dell’Onu circa la ripresa delle ispezioni sul disarmo, un voto comunque non vincolante per il regime di Baghdad. Il voto dei 250 deputati, per alzata di mano, e’ venuto alle 13:15 locali (le 11:15 in Italia) dopo che Salem al-Kobaissi, l’influente capo della Commissione esteri e per i rapporti interarabi, aveva ribadito quanto gia’ affermato ieri, ovvero che la Commissione da egli presieduta ”raccomandava” al Parlamento di rifiutare la Risoluzione 1441. E’ stato a quel punto che tutti i presenti in aula hanno alzato la mano. Dopo il voto, Kobaissi ha proseguito affermando che la Commissione esteri ”ha proposto di autorizzare la dirigenza politica ad adottare la decisione appropriata per difendere il popolo iracheno” ed ha proposto anche di ”autorizzare il presidente Saddam Hussein – di cui il Parlamento appoggia la saggia dirigenza – a decidere quanto egli riterra’ piu’ opportuno”. La decisione finale sulla Risoluzione 1441 passa quindi adesso al Consiglio del Comando della Rivoluzione (Ccr), la massima istanza decisionale irachena, presieduto dallo stesso Saddam. L’unica voce non contraria alla Risoluzione Onu, prima del voto, e’ stata quella del figlio maggiore del presidente, Uday, anch’egli deputato, il quale ha sottoposto all’assemblea un documento in cui si invitavano i parlamentari a votare a favore ”secondo regole ben definite” ed assicurandosi il sostegno della Lega Araba. Nel documento di Uday Hussein chiede inoltre che alle ispezioni degli esperti dell’Onu, che a giorni dovrebbero tornare in Iraq, partecipino anche ”tecnici ed osservatori arabi”. E se la diplomazia fallisse, aggiunge il primogenito di Saddam Hussein, ”noi dovremo prendere l’iniziativa… dell’attacco contro la parte che ci vuole male”.


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