Formazione

Veneto: formati 38mila operatori sociali

I dati si riferiscono al biennio 2004-2006 e sono contenuti in un volume a cura della cooperativa "Insieme si può"

di Redazione

Tra il 2004 e il 2006 si stimano in piu’ di 38 mila gli operatori sociali formati in Veneto comprensivi di figure come l’operatore sociosanitario, l’assistente familiare, il mediatore culturale, l’animatore-educatore; piu’ di ventimila sono stati formati attraverso il canale della formazione regionale, undicimila circa con le Universita’ venete, 7.500 attraverso il sistema dell’istruzione secondaria.Questi dati sono contenuti nel volume ”Professioni sociali. Quale futuro in Italia e in Europa”, curato dalla Cooperativa ”Insieme si puo”’ di Treviso, presentato stamani dall’Assessore regionale alle politiche sociali Stefano Valdegamberi a Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta. Erano presenti la Presidente della Cooperativa ”Insieme si puo”’ Rina Biz e il coordinatore dei direttori generali delle Aziende Ullss del Veneto Lino del Favero.

”E’ importante fare il punto sulle nuove professioni sociali nel Veneto – ha detto Valdegamberi – perche’, dall’assistente sociale, all’operatore sociosanitario, dal mediatore culturale all’arteterapista all’operatore di strada, sono ‘mestieri’ in aumento nel mercato del lavoro e ci fanno capire quanto e come e’ cambiato lo stato sociale del Veneto e quali sono le nuove esigenze di riferimento sociale, di assistenza poste in campo dall’evoluzione della societa’ veneta”. L’Assessore regionale ha ricordato anche che il Veneto investe circa 900 milioni di euro nel settore sociale ”investe – ha sottolineato- non semplicisticamente spende, perche’ le uscite economiche nel sociale devono essere considerate come un investimento che l’istituzione regionale compie per il benessere della popolazione e di una societa’ matura nella quale si misurano le risorse economiche ma anche quella di solidarieta’ e umane. Anche da questo punto di vista il Veneto ha una lunga e importante tradizione, nata all’ombra dei campanili, dell’iniziativa del privato sociale e poi diventata patrimonio del pubblico, modello sociale a livello nazionale”.


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