Mondo

Unione africana: un dibattito difficile

Si chiude oggi il summit di tutti gli Stati dell'Africa in Ghana.

di Emanuela Citterio

Si chiude oggi ad Accra, in Ghana, il nono vertice dei capi di Stato e di Governo dei 53 Paesi membri dell’Unione Africana (Ua). L?integrazione del continente è stato l?argomento principale sul tavolo del summit che si è aperto domenica 1 luglio. L’Ua ha dovuto affrontare forti critiche, soprattutto per i recenti fallimenti in Darfur e in Somalia.

A dominare il vertice è stato il leader libico Gheddafi, che negli ultimi anni si è proposto sempre più come promotore degli “Stati Uniti d’Africa” : alla vigilia del summit ha proposto un modello di forte unificazione della politica e dell?economia del continente. “Dobbiamo costruire uno stato potente, un solo governo africano, un solo esercito, una sola moneta, una identità africana, un solo passaporto” ha dichiarato al suo arrivo in Ghana, aggiungendo che l’unità africana dovrà essere decisa dalle masse e non da leader chiusi in una sala.

Anche il Presidente della Commissione Ua, Alpha Oumar Konare, in apertura del vertice ha affermato che la creazione degli Stati Uniti d’Africa è l’unica soluzione possibile per affrontare i tanti problemi che affliggono il continente. Gli ha fatto eco il presidente di turno dell?Ua Kufuor, che ha citato Nkrumah: “Divisi siamo deboli. Uniti, l’Africa può diventare una delle potenze mondiali”.

Più tiepida l’adesione degli altri grandi Paesi del continente, tra cui il Sudafrica. Stando a quanto riferito da un delegato, il Presidente sudafricano Thabo Mbeki ha dichiarato che “prima di costruire il tetto, occorre gettare le fondamenta”, mentre il suo ministro degli Esteri, Nkosazana Dlamini-Zuma, ha affermato che “nessuno mette in dubbio la necessità di una maggiore unità dell’Africa, qualsiasi sia la forma, ma la questione è ora come raggiungere tale obiettivo”.

«Il fallimento dell’Ua viene ritenuto evidente nel caso della Somalia» ricorda Aprile Online «dove degli 8.000 peacekeeper necessari per stabilizzare il paese ne sono giunti solo 1.500, dalla sola Uganda. In Darfur, regione occidentale del Sudan, i 7.000 caschi verdi Ua presenti dal 2004 saranno presto affiancati dai peacekeeper Onu per far fronte alle ristrettezze finanziarie e alla mancanza di mezzi lamentate negli ultimi anni».

«Un dibattito difficile» quello sull’Unione africana per la rivista “Nigrizia”, « le posizioni dei paesi africani sono in alcuni casi radicalmente diverse. Sull?obiettivo tutti i leader africani sembrano d?accordo: realizzare gli Stati Uniti d?Africa. Diverse però le idee sui tempi e i metodi di realizzazione di questo progetto. Due le principali visioni: da un lato l?approccio ?massimalista? della Libia o del Senegal, che lamentano i ritardi nell?integrazione e che chiedono di partire al più presto con un governo di ministri africani. Dall?altra parte, i paesi che propongono un approccio più graduale: prima rinforzare la cooperazione regionale, e solo quando questa ottiene buoni risultati, passare ad un federalismo di stati. Tra i più dubbiosi il Sudafrica, che teme di doversi sobbarcare da solo il traino dell?economia africana».

I capi di stato e i rappresentanti dei 53 paesi africani membri dell’UA hanno parlato anche «dei rapporti commerciali con la Cina, delle relazioni con i paesi occidentali: una posizione comune permetterebbe al continente di riequilibrare soprattuto i rapporti commerciali con l?Europa e gli Stati Uniti». Si è discusso anche dell?esercito transnazionale e della crisi del Darfur. Il conflitto nella regione occidentale del Sudan è un altro tema particolarmente caldo, «a partire dal fatto» fa notare Nigrizia, «che proprio il presidente sudanese, Omar al-Bashir, è il grande assente al summit».

Vedi: www.africa-union.org

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