Cultura

Tagli alle Università e alla ricerca scientifica

Si riducono i contributi pubblici alla ricerca scientifica. L’allarme dell’Università di Napoli.

di Barbara Fabiani

Diceva Charles Darwin che il ?migliore?, in termini evoluzionistici, non è il ?più grande? o il ?più forte? ma quello che sa meglio adattarsi al cambiamento.
Ma nella società di oggi il cambiamento si governa con la conoscenza.

Il Comitato ?Ricerca pubblica e Università? di Napoli lancia un appello perché si riapra una discussione sul ruolo dei finanziamenti pubblici alla ricerca.
Nel summit di Lisbona del 2000 i governi degli stati membri della UE si sono dati l?obiettivo di portare la quota di PIL investito in Ricerca & Sviluppo al 3% entro tale data.

?La legge finanziaria 2003 del governo italiano non investe nulla, ma taglia pesantemente la già esigua quota di investimento pubblico in Ricerca riducendo ulteriormente gli investimenti in tale settore?- denuncia il Comitato napoletano, secondo cui i tagli investono in pieno ricerca e formazione di Enti Pubblici e delle Università attraverso pesanti tagli ai fondi ordinari, alle assunzioni e anche ai contratti a tempo determinato

?Si pregiudicano con queste misure le attività ordinarie, le capacità di cofinanziamento, il diritto allo studio, i percorsi formativi- continua l?appello.
?Il diritto all?informazione, il diritto alla salute, il diritto alla sicurezza, il diritto al lavoro dipendono ieri, oggi e domani dal diritto alla conoscenza?.

Comitato ?Ricerca pubblica e Università?Napoli

Alfredo Budillon, Istituto Nazionale dei Tumori ?G. Pascale?
Jacopo D?Alessio, Consiglio Nazionale della Ricerche
Giovanna Grimaldi, Consiglio Nazionale delle Ricerche
Eliana Minicozzi, Università Federico II
Andrea Motta, Consiglio Nazionale delle Ricerche
Mario Nicodemi, Università Federico II
Nicola Spinelli, Università Federico II

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