Cultura

Padre Bossi: sempre in attesa di notizie

Nessuna novità, dice padre Benedetti, anche lui nelle Filippine

di Redazione

?Siamo sempre in attesa di notizie. Per il momento, purtroppo, non ci sono novità?: lo dice alla MISNA padre Luciano Benedetti, missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime), contattato nel sud delle Filippine, a proposito del suo confratello, padre Giancarlo Bossi, 57 anni, rapito il 10 giugno nel villaggio costiero di Bulawan, nella provincia di Zamboanga (ovest dell?isola meridionale di Mindanao).

?Da quello che sappiamo, le ricerche continuano a concentrarsi nell?area di Sibugay dove l?esercito è presente con posti di blocco? prosegue padre Benedetti, anch?egli vittima di un sequestro concluso dopo due mesi, nel 1998, per mano dei separatisti del Fronte di liberazione islamico Moro (Milf); gruppo che nel caso di padre Bossi sta invece operando con le autorità militari attraverso il cosiddetto ?Ad hoc joint action group? (Ahjag) nelle ricerche di padre Bossi.

?Ho avuto modo di parlare con il superiore dei missionari Dehoniani e mi è stato ricordato che nella vicenda di padre Giuseppe Pierantoni, sequestrato nel 2001 (e fuggito dopo sei mesi di prigionia, ndr) furono necessari tre mesi per il primo contatto con i rapitori? aggiunge padre Benedetti.

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